Secondo i dati forniti dall’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”
(laboratorio di referenza Oie per la febbre West Nile), il primo focolaio
italiano risale al 1998, quando in Toscana si sono verificati 14
casi in equini (di cui 6 letali). A distanza di dieci anni, nel 2008, la febbre West Nile è ricomparsa nella zona del delta del Po,
coinvolgendo Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Il ceppo responsabile dei casi
verificatisi nel 2008 non ha causato letalità significativa tra i volatili e, a
differenza del focolaio del 1998, ha interessato sia i cavalli (32 casi e 5
morti) che l’uomo (9 casi). Nel 2009, si è sviluppata una terza epidemia di virus West Nile che ha
interessato aree più estese delle stesse Regioni. Le attività di sorveglianza
hanno permesso di individuare 18 casi umani confermati di cui 10 in
Emilia-Romagna, 6 in Veneto, 2 in Lombardia. Nel
2010, in Veneto, sono stati registrati 3 casi autoctoni di malattia
nell’uomo. Fino a quel momento in tutta la Provincia di Vicenza non era stata
rilevata, dalla sorveglianza entomologica, circolazione del virus nel vettore. Nel
2011 sono stati segnalati 11 casi
nell’uomo, uno di questi anche nella Regione Marche. Dall’inizio dell’2012 ad oggi si sono verificati 30 casi umani (Regioni Veneto e Sardegna)
In
Europa e nei Paesi limitrofi
Il primo grande focolaio umano è
stato segnalato in Romania. Altri focolai umani sono stati segnalati nella Repubblica
Ceca, in Russia, in Francia, in Ungheria, in Grecia. Al 27 settembre 2012, sono
204 i casi di malattia da West Nile virus nell’uomo riportati all’interno
dell’Unione europea nel 2012 e 461 i casi registrati nei Paesi limitrofi. Lo
riferisce l’European
Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nell’aggiornamento settimanale nella
mappa sulla diffusione della malattia da West Nile virus (Wnv) in Europa. La
Federazione Russa ha il primato con 366 casi, seguita dalla Grecia con 152 casi
registrati nel 2012.
In America
In America WNV venne tristemente
conosciuto solo nel settembre 1999 quando un’ epidemia scoppiata a New York
causò circa 1.200 vittime. Oggi il virus è ben radicato in 46 stati e si
è diffuso anche al Canada, all’America Centrale, Meridionale e alla zona
Caraibica.
Per
informazioni dettagliate sui casi negli Stati Uniti e in particolare sulle: http://www.cdc.gov/ncidod/dvbid/westnile/index.htm
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