Dal campione di Culex pipiens
analizzato e raccolto nell’Italia settentrionale (Emilia-Romagna), si sono
ottenuti i sequenziamenti di tre diversi flavivirus: un virus specifico degli
insetti (insect-specific flavivirus, Isf), il virus Usutu (Usuv) e stranamente
quello della Jev. Mentre infatti l’Isf e l’Usuv sono già stati documentati in
Italia e negli altri Paesi europei, il virus dell’encefalite giapponese non è
mai stato riscontrato nelle zanzare d’Europa. Il Jev è un flavivirus trasmesso
dalle zanzare ed è endemico in Asia (anche se si sta estendendo verso ovest in
India e Pakistan) dove è la principale causa di encefalite.
Dal punto di vista
epidemiologico/entomologico, va considerato che in Italia il sistema di
sorveglianza delle malattie infettive non ha riportato fino ad oggi alcun caso
di encefalite giapponese d’importazione, come invece accade annualmente, ad
esempio, con la Dengue (infezione contratta in aree di endemia tropicali e
subtropicali, causata da un gruppo di flavivirus composto da 4 sierotipi
antigenicamente correlati, trasmessi da zanzare del genere Aedes). Appare
dunque estremamente improbabile che una zanzara indigena possa essersi
infettata su un serbatoio d’infezione introdotto (individuo viremico) e passato
inosservato. Altrettanto improbabile appare la possibilità che l’arbovirus sia
stato introdotto direttamente con la zanzara infetta tramite carichi commerciali,
come avviene ad esempio con la zanzara tigre, essendo le specie appartenenti al
genere Culex molto meno idonee ai lunghi spostamenti passivi rispetto alla
specie suddetta.
Quello che comunque rimane
fondamentale è mantenere alta l’allerta, migliorare e potenziare tutti i
sistemi di sorveglianza dedicati alle malattie trasmesse da zanzare, sia per
poter sciogliere qualsiasi dubbio sia per poter applicare tutte le eventuali
misure di intervento.
Fonte:
Istituto Superiore di Sanità – Epicentro
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