18 dicembre 2012

One Health: memorandum World Veterinary Association (WVA) e World Medical Association(WMA)

La WVA e la WMA hanno sottoscritto il 13 ottobre a Bankok, un memorandum  per la collaborazione nell'ambito dell'iniziativa "One World-One Medicine-One Health", che sostiene il concetto di "salute unica", basato sull'approccio unificato alla medicina umana e veterinaria per migliorare la Salute Globale. Nella premessa del documento viene citata la collaborazione con organismi internazionali variamente collegati alle Nazioni Unite: dall'Oms al Wto, passando per la Fao, l'Oie e il Codex Alimentarius.
L'accordo suggella un impegno a «collaborare al concetto di un'unica salute, che consiste in un approccio unificato alla medicina umana e veterinaria per migliorare la Salute Globale». Non si tratta, dunque, di uno scambio di dati ma dell'adozione di un metodo unificato per la ricerca e la cura, con l'intento di creare degli standard uguali per tutti gli organismi viventi: uomo, animale e vegetale.
Fonte: World Veterinary Association

Epidemie di Norovirus negli ospedali del Regno Unito

L’UK Health Protection Agency (HPA)ha registrato, nel 2012, un notevole aumento di casi di Norovirus che ha portato alla chiusura o alla restrizione di ricoveri di alcuni reparti di 45 ospedali in tutto il Regno Unito. Rispetto allo scorso anno, il numero delle segnalazioni è aumentato di più del 50% ed è il più alto degli ultimi 5 anni.
Fonte ProMED-mail del 29 novembre 2012

Focolaio di Rabbia canina in Svizzera

Svizzera: un’epidemia di Rabbia è stata segnalata nella Regione di Manzini circa 2 mesi dopo la conclusione di una campagna vaccinale rivolta alla popolazione canina promossa dalle Autorità svizzere.
Dopo l’esito positivo per rabbia di 2 cani di privati, il Ministero dell’Agricoltura svizzero ha stabilito di intraprendere una nuova campagna di vaccinazione nella Regione colpita; le attività di profilassi sono iniziate il 26 novembre.
Fonte ProMED-mail del 1 dicembre 2012

Aumento casi di Criptosporidiosi in alcuni Paesi UE

Il Bollettino Settimanale sulle malattie infettive  n. 47 redatto dell’ECDC “Communicable disease threats report, 2-8 December 2012, week 47 18 – 24 novembre” riferisce un aumento insolito dei casi di criptosporidiosi in alcuni Paesi Ue. Regno Unito, Paesi Bassi e Germania hanno infatti osservato un incremento significativo delle notifiche a partire da agosto 2012 e il 16 novembre anche la Finlandia ha segnalato un trend in salita tra ottobre e novembre. L’Ecdc in seguito ad un’indagine epidemiologica condotta ad hoc, ha pubblicato un rapid risk assessment, da cui emerge che:
  • l’aumento delle notifiche è probabilmente reale e non dovuto ad artefatti di notifica/sorveglianza;
  • in base alle informazioni raccolte è emerso che la fonte di infezione non sarebbe unica e che questo aumento è probabilmente dovuto a una combinazione di diverse cause (estate 2012 insolitamente molto piovosa, acqua in bottiglia contaminata … cause ancora da accertare).
L’Ecdc ha valutato come bassa la minaccia per l’Unione europea, tuttavia consiglia agli Stati Membri di prestare attenzione ad un eventuale aumento del numero di casi, con particolare attenzione ai soggetti immunodepressi e agli altri gruppi a rischio.
Fonte: Epicentro 29 novembre 2012

Schmallemberg virus: la circolazione del virus in Norvegia e Svezia

Norvegia: su 2400 allevamenti esaminati per la ricerca di anticorpi anti-Schmallemberg virus nel latte bovino, più di 400 sono risultati positivi. Di questi allevamenti, più del 50% sono localizzati lungo la costa.
Svezia: anticorpi anti -Schmallemberg virus isolati per la prima volta.
Fonte: ProMed-Mail 27 novembre 2012

Schmallemberg virus: primo caso in Sardegna

23 novembre 2012 - Primo caso in Sardegna di Schmallenberg virus, il nuovo patogeno che colpisce i ruminanti isolato nel 2011 in Germania. La conferma del focolaio è arrivata dal Centro di Referenza delle Malattie Esotiche di Teramo, che ha eseguito i test di laboratorio sulla base dei campioni inviati dall’IZS Sardegna dopo i primi sospetti clinici e le analisi anatomo-patologiche effettuate in un allevamento di Tertenia, in Ogliastra.
Fonte: ProMed-Mail 24 novembre 2012

Infezione da nuovo “Coronavirus”: aggiornamenti

L’ aggiornamento della situazione epidemiologica sui casi di sindrome respiratoria acuta causati da nuovo coronavirus è presente sia sul sito dell’Ecdc che su quello dell’Oms. Due casi (entrambi fatali) sono stati riportati in Giordania, entrambi risalenti all’aprile 2012. Questi si aggiungono a 5 casi (di cui 3 decessi) riportati dall’Arabia Saudita e a 2 in Qatar, portando a 9 i casi confermati dall’aprile scorso al 30 novembre 2012. (Aggiornamento 6 dicembre). Tutti i casi hanno in comune un periodo di residenza o di viaggio in Arabia Saudita o in Qatar. La fonte e le possibili vie di trasmissione dei virus rimangono incerte. Prove di una trasmissione interumana al di fuori dell’ambiente familiare non sono state accertate quindi l’ipotesi più probabile rimane quella di una fonte zoonotica o ambientale. L’Oms non raccomanda restrizioni nei viaggi o nel commercio con l’Arabia Saudita e il Qatar.
Fonte: Epicentro 29 novembre 2012

Febbre di Marburg in Uganda: l’update dell’Oms

Rimane alta l’attenzione sul focolaio di febbre emorragica di Marburg riportato a metà ottobre dalle autorità sanitarie nazionali dell’Uganda. Al 28 ottobre, erano stati segnalati 18 casi e 9 decessi (tra cui un operatore sanitario) in cinque distretti del Paese: Kabale, Ibanda, Mbarara, Kabarole e Kampala (la capitale). Il tasso di letalità è del 50%. L’ultimo caso confermato è stato ricoverato in isolamento il 26 ottobre nel distretto di Ibanda. Oms, Cdc, Croce Rossa ugandese, African Field Epidemiology Network (Afenet) e Medici Senza Frontiere stanno aiutando le autorità nazionali nelle indagini epidemiologiche e nella risposta all’epidemia. Per precauzione i Paesi confinanti sono stati allertati per rafforzare la sorveglianza alle frontiere e prevenire la diffusione dell’epidemia. L’Oms non raccomanda restrizioni nei viaggi o nel commercio con l’Uganda.
Fonte: Epicentro 8 novembre 2012

Che cosa è la Febbre di Marburg?
La febbre emorragica di Marburg è una malattia virale causata da un virus indigeno dell’Africa, molto simile a quello dell’Ebola, appartenente alla famiglia delle Filoviridae. In entrambi i casi si tratta di agenti patogeni estremamente aggressivi e con un alto tasso di letalità.
Marburg e Ebola sono 2 virus distinti che provocano una sintomatologia molto simile.
La Febbre di Marburg si manifesta in modo improvviso e rapido con forte mal di testa, dolori muscolari, acuto stato di malessere, febbre alta e rapida debilitazione. Compaiono poi dolori addominali e crampi, diarrea acquosa che può durare anche per una settimana, nausea e vomito. In molti casi, tra il quinto e il settimo giorno, il malato ha delle emorragie da diverse parti del corpo, che spesso portano a morte. Nei casi fatali, la morte sopraggiunge nell’arco di 8-9 giorni.
Il virus colpisce persone di tutte le età, anche se la maggior parte dei casi è stata registrata sugli adulti Il contagio avviene per trasmissione diretta del virus da persona a persona, per contatto con i fluidi corporali, il sangue, l’urina, il vomito ma anche le secrezioni respiratorie. Non sembra, invece, essere molto efficace la trasmissione via aerosol.


Prevenzione e Trattamento
Secondo l’Oms, le ricerche effettuate finora hanno escluso che gli esseri umani siano parte del ciclo naturale del virus, e, quindi, il contagio avverrebbe per contatto casuale con altri animali infetti. Tuttavia, gli studi svolti fino ad oggi non hanno permesso di identificare quale animale sia serbatoio naturale della malattia, nonostante siano stati analizzati più di 3000 vertebrati e oltre 30mila artropodi. E questo rende molto più difficile l’attuazione di misure preventive.
Il virus non si trasmette durante il periodo di incubazione che dura da 3 a 9 giorni. Il momento in cui il paziente è più contagioso è invece quello della fase acuta della malattia, soprattutto durante le manifestazioni emorragiche. Il contagio è favorito in tutte le situazioni di condizioni sanitarie precarie e dove le persone sono a contatto diretto con il malato e con superfici e materiali infetti. Ecco perché un adeguato isolamento e sepoltura dei corpi, per ridurre al minimo la circolazione del virus in ambiente  e la rigorosa applicazione di misure igieniche che evitino il contatto con strumenti, vestiario e tutto quello che può essere a contatto diretto con il malato, sono le uniche pratiche che possono consentire di arginare la dimensione dell’epidemia. Per i viaggiatori che visitano un Paese dove si sta registrando un’epidemia di Marburg, è opportuno raccogliere informazioni sulla malattia prima di intraprendere il viaggio in modo da rivolgersi immediatamente a un presidio medico al primo sintomo di febbre, adottare pratiche igieniche stringenti (come lavarsi le mani frequentemente) e non mangiare carne di animali selvatici, come ad esempio quella di scimpanzé o di scimmia. Non esiste un vaccino contro la febbre emorragica di Marburg, né alcun trattamento efficace contro la malattia. L’unico trattamento è quello, laddove possibile, di assistere il paziente, cercando di ricostituire la sua riserva di acqua ed elettroliti, fornendo ossigeno ed effettuando trasfusione di sangue.

Fonte: Epicentro www.epicentro.iss.it   

Malaria in Grecia - aggiornamenti

Al 26 ottobre sono 76 (di cui 16 autoctoni e 60 di importazione) i casi di malaria da Plasmodium vivax in Grecia. È in corso una missione congiunta Ecdc-Oms nel Paese per valutare la situazione epidemiologica della malaria e del virus West Nile.
Fonte: Epicentro del 22 novembre 2012

West Nile Disease nel Mediterraneo - aggiornamenti

Dal bollettino settimanale “EpiSouth Weekly Epi Bulletin – N. 243 (7-14 Novembre 2012)” un aggiornamento sui casi di virus West Nile Disease nell’uomo e negli animali, in Croazia, Montenegro, Italia e Tunisia.
Croazia: 6 focolai tra gli equini nelle contee orientali di Brod Posavina e in quella di Virovitica-Podravina (segnalati l’8 novembre). 5 casi probabili di infezione nell’uomo (segnalati il 17 settembre) sempre nella parte orientale del Paese. Il 2012 è il primo anno in cui la Croazia riporta casi di infezione da West Nile virus, sia nei cavalli che nell’uomo.
Montenegro: primo caso umano mai segnalato nel Paese (14 novembre). La paziente di 18 anni vive nella capitale Podgorica e ha riferito di aver viaggiato nell’area di Ulcinj (sulla costa). Entrambe le località sono quindi state considerate potenziali aree affette.
Italia: 28 casi umani confermati al 21 novembre. Ad oggi quattro Regioni: Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Sardegna e Basilicata hanno riportato casi di infezione.
Tunisia: 63 casi umani, di cui 10 fatali. Rispetto agli anni precedenti, in cui si registravano solo casi sporadici, quest’anno l’epidemia ha una intensità molto maggiore.
Fonte: Epicentro del 22/11/2012

Dengue in Portogallo – aggiornamenti

Aggiornamento relativo all’epidemia autoctona di Dengue nella Regione autonoma di Madeira (Portogallo) iniziata il 3 ottobre con le prime segnalazione dei casi.
Al 25 novembre i casi totali di  febbre Dengue riportati dalle Autorità Sanitarie Portoghesi nella Regione autonoma di Madeira (Portogallo) sono saliti a 1891 (all’11 novembre erano 1357). A questi si aggiungono 32 turisti di ritorno dall’isola.
Fonte: Epicentro del 29 novembre 2012

Progetto CALLISTO: ottobre 2012 conclusione del 1° ciclo di progetto

Il Progetto CALLISTO (Companion Animals multisectoriaL interprofessionaL Interdisciplinary Strategic Think tank On zoonoses) è un progetto di ricerca finanziato dal Settimo Programma Quadro della Commissione Europea, coordinato dalla Federation of Veterinarians of Europe e realizzato da una rete di Istituti di ricerca, Università e Associazioni di veterinari. In Italia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo “G. Caporale”, è coinvolto a vari livelli: gestisce il sito www.callistoproject.eu ed è leader del work package 4 sulla comunicazione e disseminazione della conoscenza; alcuni rappresentanti dell'Ente partecipano agli Expert Advisory Groups sviluppando attività di ricerca e contribuendo al confronto scientifico in ambito internazionale. Il progetto CALLISTO si propone di analizzare il ruolo degli animali da compagnia come fonte di malattie infettive per le persone e gli animali da produzione. Il network di esperti sta lavorando alle principali zoonosi associate alla relazione tra uomini e animali da compagnia, identificando le relative carenze in termini di conoscenze e tecnologie. Il fine è proporre azioni mirate per la prevenzione e la riduzione dei rischi derivanti da tali zoonosi. Alla conclusione del 1° ciclo di progetto il gruppo di esperti (Expert Advisory Groups - EAGs) ha condiviso i risultati ottenuti che serviranno ad orientare le attività future degli EAGs previste per il secondo e terzo ciclo del progetto, nonché informare l'opinione pubblica sui risultati e i progressi raggiunti.

Rapporto Oms sulla tubercolosi nel mondo

Con 8,7 milioni di nuovi casi segnalati (di cui il 13% in persone con l’HIV) e 1,4 milioni di decessi (inclusi quasi un milione di decessi tra persone HIV negative e 430.000 tra persone HIV-positive), i dati del 2011 confermano che l’impatto globale della Tb rimane enorme. La tubercolosi rappresenta una delle principali cause di decesso tra la popolazione femminile, con 300 mila decessi tra donne HIV negative e 200 mila tra donne HIV positive nel 2011. Inoltre, i casi di Mdr-Tb sono in aumento. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto Oms “Global tubercolosis report 2012”, pubblicato a ottobre 2012, da cui emerge che le Regioni dell’Africa e dell’Europa non sono sulla buona strada per dimezzare i livelli di mortalità per Tb del 1990, entro il 2015. Si tratta del diciassettesimo rapporto sulla Tb pubblicato dall’Oms a partire dal 1997 e fornisce una valutazione completa e aggiornata dell’epidemia globale di tubercolosi, documentando i progressi compiuti negli ambiti della prevenzione, della cura e del controllo di questa patologia a livello globale regionale e nazionale. Il rapporto contiene dati provenienti da 204 Paesi che rappresentano il 99% dei casi globali di tubercolosi.
Fonte: Epicentro aggiornamento del 25/10/12

Germania, almeno 4.000 bambini intossicati a mensa, probabile norovirus

E' allarme intossicazione alimentare in Germania: negli ultimi giorni almeno 4 mila bambini sono rimasti vittima di attacchi di vomito e diarrea, dopo aver mangiato in mense di scuole e asili. Lo riferisce la stampa tedesca, specificando che il Robert Koch-Institut e' stato allertato sui casi, iniziati a Berlino e nelle regioni circostanti. L'istituto ha specificato in una nota di aver iniziato le indagini di laboratorio per determinare la causa esatta dell'epidemia. Ma, precisa l'istituto, tutti i centri frequentati dai bambini malati erano stati riforniti da un'unica ditta. Dunque, secondo i ricercatori, i sospetti si concentrano su un'intossicazione alimentare da un patogeno come il norovirus.
Fonte: Adnkronos Salute - 02/10

Almeno 300 casi Salmonellosi in Olanda e Usa da salmone affumicato

Crampi, nausea, vomito e problemi gastrointestinali per centinaia di persone nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti, colpite da un'epidemia di salmonellosi dopo aver mangiato salmone affumicato olandese. Lo hanno reso noto le autorita' sanitarie olandesi. Finora il bilancio e' di circa 200 persone malate in Olanda e altre 100 negli Stati Uniti, ha comunicato l'Istituto nazionale per la sanita' pubblica olandese (Rivm).
Numeri ancora preliminari: un funzionario dell'Istituto ha detto infatti alla Bbc online che questa potrebbe essere solo la 'punta dell'iceberg'. All'origine dell'epidemia ci sarebbe il salmone affumicato del produttore olandese Foppen, che è stato ritirato dal circuito commerciale dei Paesi Bassi e dovrebbe presto subire la stessa sorte negli Usa. Foppen rifornisce catene di supermercati importanti; circa 200 persone si sono ammalate mangiando salmone contaminato nei Paesi Bassi e circa 100 persone negli Stati Uniti risultano infettate dallo stesso tipo di salmonella.

Fonte: Adnkronos Salute - 02/10

Agenzie dell’UE schierate contro l’insorgenza del raro tipo di Salmonella Stanley

Su richiesta della Commissione Europea, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) hanno pubblicato insieme un parere su un focolaio in atto di un raro tipo di Salmonella.
L’infezione da Salmonella Stanley, che riguarda 167 casi confermati e 254 casi probabili, è stata segnalata in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria e Polonia. Indagini svolte in ambito alimentare e veterinario, in questi Stati membri, suggeriscono un probabile nesso tra il focolaio e la filiera produttiva del tacchino.
Queste agenzie europee, cui è stato chiesto di fornire il parere congiunto vista la rarità di questo tipo di Salmonella, rimarcano l’importanza di leggere l’episodio nel contesto dei 100.000 casi di salmonellosi umana riferiti nell’UE annualmente.
Con tutto ciò le agenzie colgono l’occasione per sottolineare l’importanza, sia per gli addetti alla filiera alimentare a tutti i livelli (dalla produzione alla ristorazione), sia per i consumatori, di osservare scrupolosamente l’igiene personale (lavandosi le mani) e quella degli alimenti (evitando contaminazioni crociate tra le carni pronte al consumo e quelle crude), soprattutto al momento di manipolare carne di tacchino cruda in questo periodo.
Multi-country outbreak of Salmonella Stanley infections Update  

28 settembre 2012

Meningoencefalite da zecche: il report dell' Ecdc

Dall'Ecdc, il quadro epidemiologico dell'encefalite da puntura di zecca in Europa, le aree e le categorie a rischio e le raccomandazioni per rafforzare la sorveglianza e la prevenzione della malattia. Il report Epidemiological situation of tick-borne encephalitis in the European Union and European Free Trade Association countries, riassume le informazioni sulla distribuzione di meningoencefalite da zecche negli Stati membri, in Islanda e in Norvegia sia attraverso una raccolta di dati da esperti europei di ogni nazione per il periodo 2000-2010, sia attraverso una revisione della letteratura. Nel report vengono inoltre sottolineate le differenze tra i sistemi di sorveglianza nei vari Paesi, identificate le principali aree di rischio. Solamente 20 Paesi dei 30 aderenti all’iniziativa hanno un sistema di sorveglianza, ma solo in 10 esiste una precisa definizione di caso epidemiologico. Le aree di rischio principali per Tbe sono in Europa centrale e orientale, nonché sull’aria Baltica e nei Paesi nordici. Nell’Europa occidentale la Tbe è presente in Svizzera, nella regione francese dell’Alsazia e in Italia (principalmente in Veneto) e nei Paesi balcanici. A livello europeo, altre iniziative stanno fornendo ulteriori informazioni come per esempio il Network of medical entomologists and public health experts (Vbornet) che fornisce informazioni sulla distribuzione dei vettori a giusto completamento della sorveglianza umana. Considerato che esiste un vaccino efficace per la Tbe le informazioni sul rischio sono fondamentali per definire le strategie d’uso di questo strumento di prevenzione.
Per approfondimenti: leggi l'informativa del CCM

Enteropatogeni isolati nel 2011 nella Regione Marche: il report del Centro di Referenza per gli Enteropatogeni ENTER-NET IZSUM sez.Macerata

Il  Centro di Riferimento della Regione Marche per la sorveglianza delle infezioni da batteri enteropatogeni - Laboratorio di Macerata, ha pubblicato i dati relativi agli isolamenti di batteri enteropatogeni effettuati da casi clinici umani, da animali, da alimenti e da ambiente nell'anno 2011 nella Regione Marche. Tale report è consultabile nel sito della rivista on-line Sanità Pubblica e Veterinaria.

Download dell'articolo: Dati relativi agli isolamenti di batteri enteropatogeni effettuati da casi clinici umani, da animali, da alimenti e da ambiente nell'anno 2011 nella Regione Marche [formato Pdf 257 KB]

West Nile Virus – Situazione epidemiologica italiana ed internazionale

In Italia:
Secondo i dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (laboratorio di referenza Oie per la febbre West Nile), il primo focolaio italiano risale al 1998, quando in Toscana si sono verificati 14 casi in equini (di cui 6 letali). A distanza di dieci anni, nel 2008, la febbre West Nile è ricomparsa nella zona del delta del Po, coinvolgendo Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Il ceppo responsabile dei casi verificatisi nel 2008 non ha causato letalità significativa tra i volatili e, a differenza del focolaio del 1998, ha interessato sia i cavalli (32 casi e 5 morti) che l’uomo (9 casi). Nel 2009, si è sviluppata una terza epidemia di virus West Nile che ha interessato aree più estese delle stesse Regioni. Le attività di sorveglianza hanno permesso di individuare 18 casi umani confermati di cui 10 in Emilia-Romagna, 6 in Veneto, 2 in LombardiaNel 2010, in Veneto, sono stati registrati 3 casi autoctoni di malattia nell’uomo. Fino a quel momento in tutta la Provincia di Vicenza non era stata rilevata, dalla sorveglianza entomologica, circolazione del virus nel vettore. Nel 2011 sono stati segnalati 11 casi nell’uomo, uno di questi anche nella Regione Marche. Dall’inizio dell’2012 ad oggi si sono verificati  30 casi umani (Regioni Veneto e Sardegna)
In Europa e nei Paesi limitrofi
Il primo grande focolaio umano è stato segnalato in Romania. Altri focolai umani sono stati segnalati nella Repubblica Ceca, in Russia, in Francia, in Ungheria, in Grecia. Al 27 settembre 2012, sono 204 i casi di malattia da West Nile virus nell’uomo riportati all’interno dell’Unione europea nel 2012 e 461 i casi registrati nei Paesi limitrofi. Lo riferisce l’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nell’aggiornamento settimanale nella mappa sulla diffusione della malattia da West Nile virus (Wnv) in Europa. La Federazione Russa ha il primato con 366 casi, seguita dalla Grecia con 152 casi registrati nel 2012.

In America
In America WNV venne tristemente conosciuto solo nel settembre 1999 quando un’ epidemia scoppiata a New York causò circa 1.200 vittime. Oggi il virus è ben radicato in 46 stati e si è diffuso anche al Canada, all’America Centrale, Meridionale e alla zona Caraibica.
Per informazioni dettagliate sui casi negli Stati Uniti e in particolare sulle: http://www.cdc.gov/ncidod/dvbid/westnile/index.htm

28 settembre 2012: VI Giornata Mondiale della Rabbia

Si celebra oggi in tutto il mondo la VI Giornata mondiale della rabbia, l'iniziativa organizzata dalla Global Alliance for Rabies Control fin dal 2006 con lo scopo di sensibilizzare e richiamare l'attenzione sull'impatto della rabbia sulla salute pubblica promuovendo la prevenzione e le strategie di controllo della malattia che, vale la pena ricordare, ha un tasso di mortalità tra i più elevati al mondo, uddicendo ogni anno 55mila persone.

5 settembre 2012

Allarme Hantavirus in California. 10mila turisti a rischio di cui 45 italiani

Allarme Hantavirus per 10mila turisti che hanno visitato il Parco nazionale di Yosemite, in California. Il microrganismo, responsabile di una grave malattia polmonare (sindrome cardio-polmonare da hanatvirus), e' presente nella polvere del bosco, contaminata da escrementi di articolari roditori.
Secondo il Centro federale americano di controllo e prevenzione delle malattie sarebbero 10mila i turisti che potrebbero essere venuti a contatto con il pericoloso virus.
C'e' preoccupazione in diversi Paesi. In Francia, dove si contano 53 famiglie che hanno soggiornato da giugno ad agosto nella riserva, il ministero della sanita' ha messo a disposizione dei cittadini che hanno visitato il Curry Village del parco californiano, un Numero verde per avere informazioni piu' precise sui sintomi e sull'eventuale percorso da seguire in caso di sospetto contagio.
Sarebbero 45 i cittadini italiani che hanno soggiornato nel campeggio, tra il 10 giugno e il 24 agosto, in concomitanza con i casi di malattia da hantavirus che hanno provocato 2 morti tra i campeggiatori. Ne danno notizia fonti ministeriali, precisando che "si sta procedendo alla comunicazione alle autorita' regionali dei nominativi dei cittadini italiani" segnalati dagli Usa. "Attualmente il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie statunitense di Atlanta ne ha segnalati 45.
Il Cdc ha comunicato al dicastero di Lungotevere Ripa che, presso il parco nazionale Yosemite si sono verificati 6 casi di malattia da Hantavirus, con 2 decessi, in campeggiatori che hanno tutti soggiornato nel campeggio Curry Village e, in particolare, in alcuni bungalow dell'area denominata Boystown.
Fonte: Adnkronos Salute - 03/09/12

Dengue: in arrivo il vaccino efficace su 3 ceppi di 4 del virus

E' stato realizzato il primo vaccino contro la Dengue. L'azienda produttrice, Sanofi Pasteur, lo ha testato in uno studio clinico in Thailandia, dimostrandone l'efficacia protettiva contro 3 ceppi su 4 del virus, come spiega in un comunicato. La dengue è una malattia tropicale veicolata dalle zanzare Aedes egypti e rappresenta una minaccia per circa 3 miliardi di persone. E' causata da 4 diversi tipi di virus, nessuno dei quali conferisce l'immunità per gli altri. 
Il vaccino genera una risposta degli anticorpi per tutti e quattro i tipi, ma gli scienziati sono riusciti a verificarne l'effetto protettivo solo per 3 dei 4 ceppi circolanti nel paese asiatico.
Lo studio di fase II b è stato condotto su 4mila bambini tra i 4 e 11 anni nel distretto di Muang, insieme all'università di Mahidol e i risultati saranno presentati a novembre ad Atlanta al congresso della Società americana di medicina tropicale. Il vaccino è in tre dosi e dovrebbe essere somministrato a 6 mesi di distanza l'una dall'altra. Sono in corso altri studi clinici di fase III su 31mila partecipanti in 10 paesi dell'Asia e dell'America latina. I dati sono in corso di revisione da parte di esperti e saranno pubblicati alla fine dell'anno
.
Fonte: Ansa del 25/07/2012

Virus dell’Encefalite Giapponese isolato da zanzare italiane

19 luglio 2012 Epicentro ISS- Uno studio sulla presenza di flavivirus Rna nelle zanzare in Italia sembra aver portato a individuare una sequenza genomica che in parte ricalca quella del virus dell’encefalite giapponese (Japanese encephalitis virus, Jev). Lo riferiscono gli autori stessi dell’indagine, nell’articolo “Japanese encephalitis virus Rna detected in culex pipiens mosquitoes in Italy” pubblicato su Eurosurveillance a luglio 2012, sottolineando però la preliminarietà dei dati e la necessità di ulteriori conferme.
Dal campione di Culex pipiens analizzato e raccolto nell’Italia settentrionale (Emilia-Romagna), si sono ottenuti i sequenziamenti di tre diversi flavivirus: un virus specifico degli insetti (insect-specific flavivirus, Isf), il virus Usutu (Usuv) e stranamente quello della Jev. Mentre infatti l’Isf e l’Usuv sono già stati documentati in Italia e negli altri Paesi europei, il virus dell’encefalite giapponese non è mai stato riscontrato nelle zanzare d’Europa. Il Jev è un flavivirus trasmesso dalle zanzare ed è endemico in Asia (anche se si sta estendendo verso ovest in India e Pakistan) dove è la principale causa di encefalite.
Dal punto di vista epidemiologico/entomologico, va considerato che in Italia il sistema di sorveglianza delle malattie infettive non ha riportato fino ad oggi alcun caso di encefalite giapponese d’importazione, come invece accade annualmente, ad esempio, con la Dengue (infezione contratta in aree di endemia tropicali e subtropicali, causata da un gruppo di flavivirus composto da 4 sierotipi antigenicamente correlati, trasmessi da zanzare del genere Aedes). Appare dunque estremamente improbabile che una zanzara indigena possa essersi infettata su un serbatoio d’infezione introdotto (individuo viremico) e passato inosservato. Altrettanto improbabile appare la possibilità che l’arbovirus sia stato introdotto direttamente con la zanzara infetta tramite carichi commerciali, come avviene ad esempio con la zanzara tigre, essendo le specie appartenenti al genere Culex molto meno idonee ai lunghi spostamenti passivi rispetto alla specie suddetta.
Quello che comunque rimane fondamentale è mantenere alta l’allerta, migliorare e potenziare tutti i sistemi di sorveglianza dedicati alle malattie trasmesse da zanzare, sia per poter sciogliere qualsiasi dubbio sia per poter applicare tutte le eventuali misure di intervento.
Fonte: Istituto Superiore di Sanità – Epicentro 

Schmallemberg virus – Primi casi in Svizzera in bovini allevati

Schmallemberg virus è stato isolato in 2 bovine di allevamenti diversi a Berna. Ciò significa che il virus ha iniziato a circolare anche in Svizzera e si prevede per il  prossimo inverno/primavera un incremento di aborti e di malformazioni fetali. Rimane alta l’allerta per un possibile trasmissione del virus all’uomo   

Fonte: Pro-MED mail del 20/07/12

Echinococcosi: i dati del Centro di Referenza dell’IZS della Sardegna

L’echinococcosi è una malattia endemica della Sardegna, che con una media di oltre 100 episodi l’anno rappresenta un caso unico in Italia. La patologia trasmessa dagli animali all’uomo ha fatto registrare 1.521 ricoveri dal 2001 al 2010 e costi di ospedalizzazione per 8 milioni di euro circa. La  malattia è causata dalla forma larvale dell’Echinococcus granulosus, un piccolo verme parassita che può colpire l’uomo con danni, talvolta anche letali, a carico del fegato, del polmone e della milza. L’uomo e le pecore rappresentano gli ospiti intermedi o accidentali del parassita e contraggono la malattia con l’ingestione delle microscopiche uova dell’Echinococco liberate nell’ambiente con le feci del cane (ospite definitivo). Basta mangiare verdure crude mal lavate o mettersi le mani sporche di terra in bocca per contrarre la patologia, un rischio che si corre anche stando a stretto contatto con i cani infestati. Nel caso sardo, la malattia dilaga per effetto del forte binomio pecora-cane perché la pecora che bruca l’erba infestata dalle feci si ammala e quando muore diventa spesso cibo per cani che perpetuano il ciclo dell’Echinococco.

Fonte: IZS Sardegna – Centro di referenza per l’echinococcosi

In aumento i casi di Malaria e Dengue tra i viaggiatori

Tra il 2008 e il 2010, in Europa, sono aumentati i casi di malaria (da Plasmodium falciparum e Plasmodio vivax) e dengue tra i viaggiatori e la popolazione immigrata, nonché gli episodi di gastroenterite acuta causata da Campylobacter. Questi i principali risultati che emergono dalle 7408 diagnosi effettuate su pazienti al rientro da viaggi attraverso la rete di EuroTravNet e pubblicate in un articolo su Eurosurveillance
Per la precisione, la malaria da P. falciparum è aumentata dal 4% al 6% e quella da P. vivax dallo 0,5% all'1%. La Giardia lamblia, parassita intestinale responsabile della giardiasi, è stato riscontrato nel 16% dei pazienti con diarrea acuta, senza significative variazioni annuali, mentre la proporzione di diarrea acuta causata da Campylobacter è salita dal 7% del 2008 al 12% del 2010. Sono stati inoltre rilevati 121 pazienti con tubercolosi polmonare nel 2010, 60 con malattia di Chagas cronica (0,8%), 151 con schistosomiasi (2%) e 112 (2%) casi di larva cutanea migrans.
Nel 2010 sono stati inoltre registrati 5 decessi, con tasso di mortalità pari a 0,7 per 1000 viaggiatori malati, contro lo 0,3 per mille registrato nel 2009 e lo 0,4 del 2008. "I dati a disposizione - spiega l'articolo - sottolineano il ruolo potenziale dei viaggiatori nell'introduzione di nuove malattie infettive in Europa e la necessità di fornire consulenza medica prima e durante i viaggi per una corretta profilassi".

Fonte: Ansa del 07/07/2012

Identificati due nuovi virus appartenenti al gruppo Enterovirus

I ricercatori del laboratorio della UOC Pediatria 1, Clinica dell’Università degli studi di Milano, hanno scoperto l’esistenza di 2 nuovi virus (EV 117 ed EV 118) appartenenti al gruppo degli Enterovirus. Tali virus, particolarmente insidiosi per i bambini, possono determinare malattie dell’intestino e disturbi a carico dell’apparato respiratorio. L’infezione da Enterovirus, oltre ad essere molto frequente in Italia, ha recentemente provocato in Cambogia 52 casi di morte , soprattutto in bambini sotto i tre anni.

Fonte: Sanità news del 18/07/2012

Malaria - Grecia

Il “Greek Centre  for Disease Control and Prevention” ha reso noto un caso autoctono di Malaria da Plasmodium Vivax. Il caso è un uomo di 78 anni, cittadino greco di Marathon, regione dell’Attica.

Fonte: Pro-MED mail del 17/07/2012

West Nile Disease - Grecia

Primi casi in Europa segnalati nel 2012 in Grecia. L’ECDC  (European Center for Disease Control) riferisce come i primi casi umani di febbre del Nilo occidentale nel 2012 sono stati segnalati la scorsa settimana. Si tratta di un caso confermato e uno probabile in Grecia (la segnalazione arriva dal Centro ellenico per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione); inoltre le autorita' sanitarie della Federazione russa hanno riportato 5 casi in Astrakhan Oblast.
Il fatto che la trasmissione in Grecia si sia verificata all'inizio della stagione estiva e che, per la prima volta, i casi siano stati segnalati in quartieri ateniesi, "indicano la necessita' di una risposta mirata di salute pubblica", sottolinea l'Ecdc, che ha aggiornato la sua valutazione rapida del rischio. Nel 2011 ben 130 casi tra probabili e confermati di infezione da virus del Nilo occidentale sono stati segnalati in Europa, e 207 nei Paesi confinanti. La malattia deve il nome dal distretto di West Nile in Uganda, dove e' stato isolato per la prima volta il patogeno nel 1937 (in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta). La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed e' diffusa soprattutto in Africa, Medio Oriente, India, Europa e Stati Uniti, dove la prima epidemia ha raggiunto New York nel 1999.

Fonte: Adnkronos Salute del 14/07/2012

Chikungunya in India

Nella zona ovest del Bengala (India) negli ultimi 2 mesi più di 1000 persone hanno contratto il virus della Chikungunya in seguito alla puntura di zanzare infette. Si stima che circa 400-450 persone si sono ammalate negli ultimi giorni.

Fonte: Pro-MED mail 30/06/2012

Leptospirosi in Thailandia, Regione del Surin

Thailandia (Surin) : 107 casi sono stati confermati e 7 persone sono decedute. Le Autorità Sanitarie raccomandano agli agricoltori, categoria ad elevato rischio di contagio, di indossare stivali di gomma  e guanti durante i lavori agricoli. Le epidemie di leptospirosi si verificano da luglio a ottobre nel Sudest asiatico, tra cui la Thailandia.

Fonte: Pro-MED mail 25/06/2012

West Nile Disease

ECDC pubblica le mappe relative alla diffusione dei casi umani autoctoni.
La mappa è consultabili al sito:

Infezione da Antrace

Germania (Bavaria) secondo caso in seguito ad uso di eroina.
Una donna di 40 anni si è presentata al Pronto Soccorso di Regensburg  con febbre e infezione purulenta al collo dopo aver iniettato eroina alla vena giugulare 3 giorni prima.  Ora è in cura in terapia intensiva in quanto  l'Istituto di Microbiologia Medica e Igiene dell’Università di Regensburg ha confermato la positività per Antrace. Le indagini e gli accertamenti da parte delle  Autorità Sanitarie Bavaresi e il Distretto di Polizia sono ancora in corso. Questo è il 2° caso che si è verificato nell’ultimo mese nella regione di Ratisbona, Baviera. La fonte dell’infezione non è stata identificata. Tutti i professionisti sanitari e le autorità sanitarie Europee devono essere consapevoli della possibilità di un inizio di una nuova “epidemia” di antrace tra i consumatori di eroina. E’ fondamentale mantenere alto il livello di allerta.

Croazia: 2 bovini infetti in un allevamento di 6 capi situato a  LICKO-SENJSKA

Georgia (ex repubblica Sovietica):  già 30 casi segnalati in nel 2012. Nel 2011 i casi sono stati 59. Alcuni dei pazienti hanno contratto la malattia attraverso procedure non corrette  di sepoltura di animali infetti.

Fonte: Pro-MED mail del 
 20/06/2012 e del 22/06/2012

Rabbia in USA

Stato della Georgia contea di Whitfield, 6 persone sono state sottoposte a trattamento post-esposizione per la rabbia dopo essere state a contatto con saliva e muco di un cavallo risultato positivo per rabbia. Il cavallo, che generalmente pascola liberamente, ha cominciato a mostrare i sintomi il 9 giugno 2012. Probabilmente ha contratto la malattia in seguito al morso di un animale selvatico infetto. Si stima che in Georgia e negli USA oltre l'80% degli animali selvatici siano positivi alla rabbia (soprattutto i procioni). Questo è il secondo caso di rabbia confermati in Whitfield County nel 2012.

Stato dell’ Alabama più di 20 persone esposte e sottoposte a trattamento post-contagio in seguito a contatto con 1 cucciolo di procione infetto portato in casa dai membri di una famiglia

Fonte: Pro-MEd mail 22/06/2012

20 giugno 2012

Rabbia: in Israele allerta per i viaggiatori

In Israele, il 17 giugno,  il Ministero della Sanità raccomanda ai cittadini israeliani di sottoporsi alla vaccinazione precontagio contro la rabbia nel caso in cui dovessero recarsi  in India. La raccomandazione è stata emanata dopo  il decesso di una donna britannica in seguito al morso di un cane in India ed è indicata anche a chiunque si rechi in aree interne, come ad esempio nelle giungle. Il ministero ha inoltre indicato a tutti i proprietari di cani di sottoporre il proprio animale domestico a vaccinazione o assicurarsi che sia stato vaccinato. Tale indicazione è scaturita dalla positività di un cane per rabbia sul Golan Heights nord. Il Ministero chiede, inoltre, di informare del caso tutti i turisti e i viaggiatori diretti sulle alture del Golan.

19 giugno 2012

Infezione da E. coli in Belgio dopo il consumo di carne cruda

Diciannove persone, di cui due ora in terapia intensiva, sono state infettate dal batterio Escherichia coli nella regione del Limburgo, nelle Fiandre, nella zona di Hasselt. Lo ha reso noto l'Agenzia belga per la sicurezza alimentare, l'Afsca, secondo cui le vittime del batterio hanno mangiato carne cruda. In particolare tre persone presentano i sintomi della sindrome emolitica e uremica, ma non sono in pericolo di vita. Dalle prime analisi si tratterebbe dell'E. coli del tipo O157, proveniente da un animale contaminato la cui carne è stata venduta da diverse macellerie, ora sequestrata e distrutta.

Fonte: ProMED-mail 14 giugno 2012






14 giugno 2012

Rabbia: la situazione in Sud Africa

In Sud Africa, nella Provincia di Guateng,  3 persone, nell’ultimo mese,  sono risultate positive alla rabbia dopo essere state morse da un cucciolo di cane deceduto. Queste persone sono tutte sotto trattamento post-contagio. Il cucciolo morsicatore è l’ultimo caso negli ultimi 18 mesi, di 3 animali condotti nella provincia di Guateng per effettuare la conferma laboratoristica. L’8 giugno è, invece, deceduto un agricoltore morso da un cane. L’uomo non era stato sottoposto a profilassi post-contagio.
Ogni anno, vengono segnalati  casi umani di rabbia in Sud Africa. Nel 2012 sono stati confermati, ad oggi, 5 casi: 2 dalla Provincia di  KwaZulu Natal e 3 dalla Provincia di Limpopo e un caso clinico sospetto dalla Eastern Cape senza conferma di laboratorio. Dal 2005 ad oggi, sono stati confermati 106 casi di rabbia umani, di questi la maggior parte proveniva dalle province di KwaZulu Natal (n = 32), Eastern Cape (N = 30) e Limpopo (n = 37).

Fonte: ProMED-Mail del 13 e 14 giugno 2012

11 giugno 2012

Progetto Callisto della Commissione Europea: Zoonosi ed animali da affezione

E’ on line il sito web di Callisto project, una iniziativa di ricerca finanziata dalla Commissione Europea aperta ai contributi di tutti i medici veterinari. La diffusione degli animali da compagnia ha indotto la Commissione Europea ad affrontare gli aspetti sanitari della relazione uomo-animale. Il progetto CALLISTO si concentrerà sui rischi connessi alle malattie infettive associate agli animali da compagnia, sviluppando una rete multidisciplinare di esperti, organizzati in sette gruppi consultivi. Il programma durerà tre anni e consentirà di ottenere una panoramica della situazione attuale per quanto riguarda il ruolo degli animali da compagnia come fonte di malattie infettive per le persone e per gli animali produttori di alimenti. CALLISTO intende anche fare il punto sulle conoscenze e sulle lacune riguardanti le zoonosi più importanti e proporrà azioni mirate a ridurre il rischio. Inoltre, non mancherà di tenere gli stakeholder e il pubblico informati dei risultati, al fine di promuovere la consapevolezza del rischio in soggetti sani rapporti uomo-animale.
CALLISTO si relazionerà con le autorità sanitarie internazionali, sotto il coordinamento della FVE. Il debutto uffiiciale è avvenuto a maggio durante la General Session dell'OIE a Parigi.
Per idee, proposte e opinioni è attivo anche CALLISTO blog.
  

Rabbia: OMS dichiarata l'India Paese ad "Alto Rischio"

Il 7 giugno 2012 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’India Paese ad “alto rischio” di rabbia dopo che una donna britannica è deceduta per rabbia in seguito  morso di un  cane infetto in India.  Il decesso della donna ha indotto l'OMS  ad  emanare raccomandazioni  dettagliate per chi dovesse recarsi in India in particolar modo si consiglia di sottoporsi a vaccinazione pre-contagio.

Fonte: ProMED-Mail del 09 giugno2012

30 maggio 2012

Distribuzione delle specie di zecche e delle zanzare in Europa

Epicentro, il portale dell'Epidemiologia per la Sanità Pubblica, a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESP), pubblica i link di riferimento dell'ECDC e del  Network of medical entomologists and public health experts (Vbornet), relativi alle mappature delle distribuzioni delle specie di zecchee delle zanzare esotiche e Phlebotominae in Europa.

Fonte: Epicentro - 24 maggio 2012

22 maggio 2012

Focolai di Influenza Aviaria a bassa patogenicità in Emilia Romagna

La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute fornisce informazioni in merito a due focolai di Influenza aviaria a bassa patogenicità segnalati in due diversi allevamenti, uno avicolo rurale in provincia di Parma (sottotipo H7) e l'altro di avicoli ornamentali in provincia di Forlì Cesena (sottotipi H5) e confermati dal Centro di Referenza Nazionale dell'Izs delle Venezie.
Il primo focolaio è stato confermato il 14 maggio 2012, l’allevamento di 83 volatili è stato sottoposto a sequestro e sono stati abbattuti tutti gli animali e i locali sono stati sottoposti a pulizia e disinfezione.
Il secondo focolaio, riscontrato in un allevamento di avicoli  ornamentali (936 capi) è stato confermato il 26 gennaio 2012. Anche in questo caso sono state adottate tutte le misure di pulizia e disinfezione.
In entrambi i casi i campionamenti sono stati eseguiti nell’ambito dei controlli previsti dal Piano di sorveglianza per l’influenza aviare.

Fonte: S.I.Ve.M.P online del 21 maggio 2012

21 maggio 2012

Bimba di 14 mesi colpita da leishmaniosi a Sassari

Ad una bambina di 14 mesi, ricoverata in ospedale a Sassari, e' stata diagnosticata dalla forma viscerale di leishmaniosi. L'episodio, accertato le scorse settimane, arriva a tre anni di distanza dall'ultimo caso di leishmaniosi umana registrato in Sardegna.
Grazie all'esito delle analisi dell'Istituto Zooprofilattico, che hanno permesso di confermare la presenza degli agenti patogeni, la bambina e' stata sottoposta alle cure appropriate risolutive della grave malattia. Ora sta bene ed e' tornata a casa con i genitori.
Fonte: ANSA - 18 maggio 2012

2 maggio 2012

Zanzare: una minaccia per la salute pubblica

Secondo un articolo pubblicato il 30 aprile 2012 sulla rivista “Vector-borne and zoonotic diseases”, a cura dell’Ecdc, le specie di zanzare invasive in Europa rappresentano una potenziale minaccia per la salute pubblica e la loro sorveglianza e controllo sono essenziali.
L'articolo contiene una revisione dell’attuale diffusione geografica (rotte di importazione e successiva diffusione), affronta il tema dei rischi per la salute pubblica legati a trasmissione della malattia, biologia e condizioni climatiche ed esamina i metodi di controllo delle zanzare invasive in Europa. Negli ultimi sei anni le zanzare Aedes non-europee (Aedes albopictus, Aedes aegypti, Aedes japonicus, Aedes atropalpus, Aedes koreicus, Aedes triseriatus) sono state importate in Europa attraverso il commercio internazionale e alcune di queste specie si sono stabilite e diffuse in Europa. Le specie invasive di zanzare costituiscono un rischio per la salute pubblica, poichè possono essere vettori di un certo numero di agenti patogeni. Mentre non vi è alcuna prova che tutti possono trasmettere malattie, sussiste un rischio potenziale legato alla loro presenza in Europa, conclude l'articolo. L’Ecdc attraverso VBORNET (una rete europea di medici entomologi ed esperti di sanità pubblica) genera ogni tre mesi mappe aggiornate sulladistribuzione delle specie di zanzare esotiche in Europa - ottenute raccogliendo i dati prodotti da diverse fonti. Lo scambio di informazioni tra medici entomologi, operatori di sanità pubblica incaricati di gestire i focolai di infezione e i policymaker è necessario per migliorare la preparazione verso le malattie trasmesse da vettori artropodi.

Fonte: CCM Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie

Malattie da prioni: un problema di traffico

Scoperto per la prima volta il meccanismo tossico dei prioni, le proteine 'impazzite' responsabili della malattia della mucca pazza. Alla base della degenerazione dei neuroni c'e' un problema di 'traffico' a livello molecolare. A descrivere questo fenomeno sulle pagine di 'Neuron' e' Roberto Chiesa, ricercatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e dell'Istituto Telethon Dulbecco.
Il ricercatore spiega che è stato studiato quello che succede nel cervelletto,  prima che inizi la degenerazione neuronale. E' stato visto che in corrispondenza dei primi deficit motori si ha un'alterazione nel rilascio di un particolare messaggero chimico cerebrale, il neurotrasmettitore glutammato. Questo perche', accumulandosi all'interno del neurone, la proteina prionica alterata ostacola il trasporto sulla superficie della cellula di un'altra proteina, un canale per il calcio voltaggio-dipendente, coinvolta nel regolare il rilascio dei neurotrasmettitori. Questo problema 'di traffico'  e' un meccanismo patologico del tutto nuovo che potrebbe essere alla base della disfunzione dei neuroni anche in altre malattie neurodegenerative in cui si osserva un accumulo di proteine alterate all'interno della cellula.


20 aprile 2012

DENGUE: in Sri Lanka, 38 morti e 10 mila contagi in pochi mesi

Con 9.317 casi di contagio e 38 morti da dengue solo nei primi tre mesi del 2012, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) classifica lo Sri Lanka come un Paese di "categoria A" (malattie infettive e parassitarie). Nel Paese infatti la febbre portata da una zanzara speciale è la principale causa di ricovero e morte tra i bambini, la fascia sociale più colpita dal virus. L'Unità epidemiologica dello Sri Lanka ha registrato il numero più alto di infezioni a gennaio, con 3.892 casi; 3.004 a febbraio; 2.421 a marzo. I dati di quest'anno mostrano un peggioramento della situazione sanitaria: nel primo quarto del 2011 infatti, l'isola ha avuto "solo" 3.103 casi. Il virus si diffonde in modo ciclico anche nelle aree urbane.
Il virus della febbre dengue si trasmette attraverso la puntura di una zanzara che prolifera in zone acquitrinose e malsane. Per questa ragione, il passo più importante nella lotta a tale malattia è l'eliminazione di ogni focolaio di contagio. In genere, si tratta di pozzi o bacini di acqua stagnante. Nel maggio 2010, il governo dello Sri Lanka ha lanciato una campagna per combattere la febbre dengue.
La febbre emorragica, la forma più violenta del virus, è spesso letale. Secondo l'Oms, la dengue è la malattia virale portata da zanzara più comune tra gli uomini. Circa 2,5 miliardi di persone - 2/5 della popolazione mondiale - sono a rischio di febbre dengue, con circa 50 milioni di infezioni ogni anno in tutto il mondo. Nell'Asia sudorientale, altri tre Paesi rientrano nella "categoria A": Thailandia, Indonesia e Timor Est.

Fonte: Asianews.it del 18/04/2012

17 aprile 2012

FRANCIA - brucellosi in un capo bovino

La Francia ha comunicato la contaminazione di formaggio Reblochon (tipo brie) prodotto con latte derivante da un capo di bestiame che, dopo
aborto, è stato riconosciuto affetto da brucellosi. Il prodotto alimentare è stato ritirato dal commercio in Francia e non è stato esportato, ma non si può escludere che qualche viaggiatore/turista possa averlo acquistato e consumato e/o portato il formaggio in Italia.

Fonte: www.promedmail.org del 14 aprile 2012

6 aprile 2012

Il Virus "Schmallenberg". Disposizioni del Ministero della Salute

La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute ha diramato la nota "Virus di Schmallenberg (SBV) - definizioni di caso sospetto e caso
confermato. Attività straordinarie e temporanee di controllo sul territorio nazionale"
. L'Efsa ha recentemente pubblicato la seconda relazione sul virus, mentre sono disponibili gli atti del Seminario internazionale sulla gestione del virus organizzato dalla Commissione Europea il 2 aprile.

3 aprile 2012

Virus di Schmallenberg: la situazione in Italia

Il virus di Schmallenberg è stato confermato in Italia nel mese di Febbraio in un feto di capra in un'azienda in provincia di Treviso. Gli accertamenti diagnostici eseguiti sugli altri animali dell'azienda non hanno evidenziato la presenza diretta del virus, tuttavia in alcuni di essi (un vitello, un capretto e 3 capre) sono stati rilevati anticorpi per il virus tramite tecniche di Siero-neutralizzazione (SN) e di Immunofluorescenza Indiretta (IFI). In un'altra azienda in Provincia di Treviso una bovina è stata testata per il virus di Schmallenberg dopo aver partorito un feto deceduto a 24 ore dalla nascita. L'animale è risultato positivo alla prova di Siero neutralizzazione e negativo alla prova della Real Time RT-PCR, entrambe le prove sono state eseguite presso il Centro di Referenza Nazionale per lo Studio delle Malattie Esotiche (CESME). Ulteriori approfondimenti sulla malattia e sulla situazione epidemiologica sono disponibili nella sezione Schmallenberg virus costantemente aggiornata dal CESME.

2 aprile 2012

Nota del Ministero della Salute sul consumo di latte crudo

A seguito di alcuni casi di sindrome emolitico-uremica (SEU) associati a infezione da E.coli produttore di verocitotossina (VTEC) in pazienti di età pediatrica, probabilmente acquisita attraverso il consumo di latte crudo (non pastorizzato) contaminato, il Ministero della Salute ha diffuso una nota per sensibilizzare tutte le società scientifiche, federazioni di medici e pediatri sulla necessità, in via cautelativa, di consumare il latte crudo (non pastorizzato) soltanto dopo la bollitura.

27 marzo 2012

Progetto PROMISE dell'UE per i germi "importati"

Nel giugno del 2011, con l’epidemia di Escherichia coli (E. coli) in Germania, i pericoli del trasferimento di germi negli alimenti che causano malattie mortali tra un paese e l'altro sono arrivati ancora una volta alla ribalta dei media. Nonostante l'allarme però finora sono stati condotti solo pochi studi sui pericoli reali causati dai germi che entrano nell'UE insieme agli alimenti. A tal fine è stato finanziato dall’UE un progetto che si occuperà di agenti patogeni come l'E. coli. Il progetto, denominato PROMISE "Protection of consumers by microbial risk mitigation through segregation of expertise", ha ricevuto quasi 3 milioni di euro in finanziamenti dal tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologia" del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. Il progetto riunisce 20 partecipanti provenienti da Austria, Croazia, Germania, Grecia, Irlanda, Repubblica ceca, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia e Ungheria.
I ricercatori raccoglieranno campioni di cibo confiscati nei principali porti e aeroporti europei e in più piccoli attraversamenti di frontiera e li testeranno per scoprire la presenza di batteri.
Poiché gli standard d'igiene nella produzione alimentare in molti paesi tropicali e subtropicali non sono conformi a quelli applicati in Europa, l'importazione di alimenti in Europa dall'estero può avere serie implicazioni per la salute.
Gli obiettivi del progetto PROMISE sono: elaborare un database di agenti patogeni che vengono portati insieme al cibo da coloro che rientrano da viaggi tropicali e studiare il potenziale dei batteri di causare malattie.
I partner del progetto metteranno insieme anche dati provenienti da tutta Europa per permettere una valutazione precisa dei rischi rappresentati dai cibi
contaminati di origine animale e costruiranno un grande database di batteri isolati identificati nel corso del lavoro. PROMISE inoltre ha lo scopo di migliorare le comunicazioni tra le autorità responsabili della gestione del rischio negli attuali Stati Membri dell'UE e nei paesi candidati.

22 marzo 2012

Relazione congiunta EFSA-ECDC sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonotici che interessano esseri umani, animali e alimenti

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) hanno pubblicato la seconda relazione congiunta dell’Unione europea (UE) sulla resistenza agli antimicrobici in batteri zoonotici che interessano esseri umani, animali e alimenti. La relazione, basata su dati del 2010 provenienti dagli Stati membri dell’UE, segnala una resistenza a diversi antimicrobici rilevata comunemente in batteri zoonotici quali Salmonella e Campylobacter, ossia le principali cause di infezioni alimentari nell’UE; tuttavia l’incidenza del fenomeno è rimasta inalterata negli animali e negli alimenti rispetto all’anno precedente. La resistenza dei batteri zoonotici agli antimicrobici utilizzati per trattare queste malattie preoccupa in modo crescente, a livello tanto europeo quanto globale. La relazione sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonotici mostra che un’elevata percentuale di Campylobacter negli esseri umani è resistente alla ciprofloxacina, un antibiotico di importanza fondamentale. Per contro si è registrato un basso livello di resistenza rispetto a un altro antimicrobico di importanza cruciale: l’eritromicina. Per gli antimicrobici usati comunemente, come l’ampicillina e le tetracicline, si registra un elevato grado di resistenza. Negli animali e negli alimenti una percentuale molto alta di Campylobacter ha mostrato di essere resistente alla ciprofloxacina, segnatamente nei polli ma anche nei suini e nei bovini. Negli esseri umani un’alta percentuale di Salmonella, responsabile di circa 100 000 casi di salmonellosi negli esseri umani riportati nel 2010, risulta resistente ai comuni antimicrobici, benché il grado di resistenza ai principali antimicrobici sia relativamente basso. Per contro negli animali e negli alimenti sono stati riscontrati alti livelli di resistenza ad antimicrobici di uso comune per Salmonella e nei polli alla ciprofloxacina.
La relazione contiene anche informazioni sulla presenza di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Meticillin-resistant Staphylococcus aureus ovvero MRSA) in animali e alimenti provenienti da undici Stati membri dell’UE e da un Paese membro dell’EFTA. La presenza di MRSA è stata rilevata varie specie animali diverse tra loro tra cui suini, polli, bovini, cani e cavalli nonché in alcuni alimenti di origine animale.

19 marzo 2012

Anche la Spagna notifica un caso di Schmallenberg virus

Il 13 marzo la Spagna ha notificato all'OIE un caso di Virus "Schmallenberg" identificato in un allevamento ovino in Andalucia. Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, affronterà stamattina un dibattito sulla situazione epidemiologica in Europa. I deputati hanno presentato tre interrogazioni parlamentari per chiedere alla Commissione come sta affrontando l'epidemia e quali misure interda adottare per proteggere la salute umana e
degli animali.

Aggiornamenti Schmallenberg virus

Le autorità sanitarie della Ue continuano a discutere sui rischi che possono derivare dallo Schmallenberg virus, che ha fatto la sua comparsa nelle settimane scorse anche in Italia, in un piccolo allevamento di ovini. Dalla riunione del Comitato permanente per la catena alimentare e il benessere animale che si è svolta a Bruxelles l'8 e il 9 marzo, è emerso che la presenza del virus è stata confermata in sette Stati membri, per un totale di 1842 casi. A guidare la classifica dei paesi più colpiti è la Germania con 879 casi, seguita dalla Francia con 205. L'evoluzione della malattia segue le previsioni espresse da Efsa, l'autorità europea per la sicurezza
alimentare alla quale è affidato il compito di monitorare la situazione, e ora il maggior numero di nuovi casi riguarda i bovini, mentre vanno riducendosi i casi segnalati negli ovini. La malattia preoccupa soprattutto per la sua teratogenicità, che determina malformazioni importanti nei
nuovi nati. Al momento, si è sostenuto nelle discussioni in seno al Comitato, non si ravvisa la necessità di imporre vincoli ai commerci nei paesi colpiti e nemmeno pretendere ulteriori certificazioni sanitarie per la movimentazione degli animali.

14 marzo 2012

Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 13/03/2012 è stata pubblicata la Decisione di Esecuzione della Commissione del 9 marzo 2012. Tale Decisione approva alcuni programmi modificati di eradicazione e sorveglianza delle malattie degli animali e delle zoonosi per il 2012.

Fonte: Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 13/03/2012

Schmallenberg virus: una notifica di un caso confermato dall’Italia

Nella provincia di Treviso (Veneto) il 6 febbraio 2012 si segnala un caso sospetto di Schmallenberg virus in una capra venuta a morte in seguito ad un parto distocico di un feto
di piccola taglia malformato. I campioni prelevati sono stati analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo che il 16 febbraio ha confermato la presenza di Schmallenberg virus. Non è nota l’origine dell’infezione.
Fonte: Promed-mail del 20/02/2012

9 marzo 2012

Report EFSA/ECDC sulle zoonosi anno 2010

L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle Malattie(ECDC) hanno pubblicato il report annuale sulle zoonosi e le malattie trasmesse nell'Unione Europea per il 2010. Il report mostra che i casi di Salmonella nell'uomo scendono di quasi il 9% nel 2010, decremento registrato per il sesto anno consecutivo. Anche la prevalenza di Salmonella negli avicoli sta diminuendo a livello Europeo. La Campilobatteriosi rimane l'infezione zoonosica più riportata nell'uomo dal 2005 e il numero dei casi sta aumentando negli ultimi cinque anni.

5 marzo 2012

OMS e CDC pubblicano le nuove Linee Guida per la preparazione e la risposta all'introduzione di Chikungunya

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme ai Centers for Disease
Control and Prevention (CDC) americani, ha pubblicato le nuove linee guida sulla Chikungunya, malattia veicolata da zanzare infette appartenenti alle specie Aedes aegypti e Aedes albopictus, che, oltre a Chikungunya possono trasmettere anche Dengue e Febbre Gialla.
Le linee guida per la preparazione e la risposta all'introduzione del virus della Chikungunya, che causa forte febbre e dolori articolari, vogliono aiutare i Paesi americani a migliorare la loro capacità di rilevazione del virus e di monitoraggio, prevenzione e controllo della malattia. Centinaia di persone che hanno viaggiato dalle Americhe all'Asia e Africa negli ultimi 5 anni sono stati infettati dal virus. Nonostante il virus non si sia ancora diffuso localmente nell'emisfero occidentale, secondo gli esperti c'é il rischio dell'introduzione del virus nella popolazione delle zanzare locali. Cosa che potrebbe accadere, ad esempio, se le zanzare degli Usa o altri Stati americani fossero infettate dal virus e iniziassero a diffonderlo nella gente di quell'area. Tra il 2006 e 2010, sono stati 106 i casi confermati della malattia, trovata nei viaggiatori di ritorno negli Usa. Tra il 1995 e il 2005 erano stati solo 3. Dal 2004, la Chikungunya
ha causato forti epidemie in Asia e Africa, infettando oltre 2 milioni di persone, con tassi di attacco superiori al 68% in alcune aree. Con i viaggi, il virus ha fatto la sua comparsa anche in aree nuove, come l'Italia (dal 2007) e la Francia meridionale.

2 marzo 2012

Epidemia da E.coli O104:H4: le riflessioni della comunità scientifica e delle istituzioni in un workshop internazionale a Berlino

La vasta epidemia di infezione da E.coli O104:H4, verificatasi in Europa nel corso del 2011 legata
al consumo di germogli vegetali prodotti da semi di fieno greco contaminato, ha riportato alla ribalta dei media e all’attenzione dell’opinione pubblica l’attualità delle malattie trasmesse da alimenti e le problematiche connesse alla gestione di questi eventi da parte delle istituzioni pubbliche, autorità sanitarie e organismi tecnico-scientifici. Il focolaio epidemico, centrato
sull’area settentrionale della Germania ha visto coinvolte, a partire dal mese di maggio, oltre 3900 persone con 46 decessi, in 13 Paesi.
Alcune peculiarità legate non solo alle specificità del ceppo epidemico ma anche alle modalità di produzione e consumo dei germogli vegetali, veicolo dell’infezione, hanno contribuito a rendere difficoltose le attività di indagine del focolaio, sia sul piano epidemiologico che microbiologico, ritardando la possibilità di adottare in fase precoce le opportune misure per contenere l’epidemia.
Per discutere di queste problematiche il 28 e il 29 novembre 2011 si è svolto a Berlino un workshop scientifico internazionale organizzato dal Robert Koch-Institute, dal Ministero della Salute tedesco e con il supporto dell’Ecdc, dal titolo “Experiences of the STEC O104:H4 Outbreak in Germany, and Research needs for STEC. Nel corso del workshop, di cui un articolo pubblicato a febbraio 2012 su Eurosurveillance dà ampio resoconto, sono state affrontate e condivise in maniera trasversale le più importanti problematiche poste dalle infezioni da VTEC nei diversi ambiti di studio al fine di individuare i cosiddetti gaps in knowledge, cui le attività di ricerca dovrebbero rispondere.

Fonte:
EpiCentro – ISS

1 marzo 2012

Influenza: dopo aviaria e suina, arriva quella dei pipistrelli

Per la prima volta, gli scienziati hanno trovato tracce di virus influenzale anche nei pipistrelli, anche se il rischio di contagio del virus per l'uomo non e' ancora molto chiaro. La sorprendente scoperta di frammenti genetici di un virus influenzale presente anche nei pipistrelli e' stata fatta
da Ruben Donis, direttore della Molecular Virology and Vaccines Branch del Center for Disease Control and Prevention statunitense. Virus dell'influenza comuni agli esseri umani sono stati finora individuati negli uccelli e nei maiali e sono anche stati osservati in cani, cavalli, foche e balene. Circa cinque anni fa, alcuni virologi russi hanno provato a individuarne anche nei pipistrelli, senza tuttavia trovarne traccia. Il team del CDC ha un avamposto internazionale in Guatemala, ed e' li' che ricercatori hanno raccolto il campione di pipistrelli nei quali e' stato intercettato il nuovo virus.

Fonte: Agenzia Giornalistica Italia 28 febbraio 2012

21 febbraio 2012

Sistema di allerta, pubblicata la Relazione 2011

Il Ministero della Salute pubblica la relazione 2011 sul Sistema di Allerta Rapido Comunitario (RASFF). Anche quest’anno, come negli anni precedenti, l’Italia è risultato essere il primo Paese membro nel numero di segnalazioni inviate alla Commissione Europea, dimostrando una intensa attività di controllo sul territorio nazionale, con un totale di 553 notifiche (pari al 14,8%). I principali rischi notificati attraverso il RASFF sono i contaminanti microbiologici, i contaminanti chimici e altre irregolarità quali immissione sul mercato di Novel food non autorizzati e la presenza di sostanze allergiche non dichiarate in etichetta. Tra i contaminanti biologici, un elevato numero di notifiche riguardano ancora il riscontro della Salmonella (396 notifiche contro le 338 del 2010). In aumento anche il numero di segnalazioni per Listeria e per il riscontro di larve di Anisakis. La contaminazione da Salmonella è comune in molti tipi di alimenti, sia di origine animale che di origine non animale. Un significativo aumento di segnalazioni si riferisce, tra le classi di alimenti, ad erbe e spezie. La Listeria è stata principalmente segnalata in salmone affumicato, ma le notifiche pervenute riguardano anche prodotti a base di latte e la carne escluso il pollame.
Fonte: Ministero della Salute

In forte aumento le infezioni da Escherichia Coli

Sono piu' di 25.000 le persone che ogni anno muoiono in Europa per infezioni da batteri antibioticoresistenti, e sono in aumento in particolare quelle causate da escherichia coli, protagonista dell'epidemia di infezioni che ha colpito l'estate scorsa Germania e Francia. L'incidenza di battieremie (cioe' la presenza di batteri nel sangue) da e.coli tra il 2005 e 2009 e' cresciuta infatti del 30%, passando da 18mila a 25mila casi, e quelli antibioticoresistenti sono saliti dall'1% dell'inizio del secolo al 10%. A fare il punto e' un rapporto del governo inglese, commissionato dal ministero della Salute dopo il forte aumento registrato in Gran Bretagna di setticemie da e.coli resistenti agli antibiotici. Cosa che pone, secondo i medici, una grave minaccia alla salute globale, specialmente per malattie come l'aids o le pandemie influenzali. ''Solo un caso su 20 di infezioni con e.coli resistenti e' una battieremia - spiega Peter Hawkey, presidente del gruppo di lavoro governativo sull'antibioticoresistenza - e queste cifre rappresentano la punta dell'iceberg''. La rapida crescita delle setticemie si pensa sia legata all'invecchiamento della popolazione. L'e.coli e' una causa comune di infezioni del tratto urinario, nonche' di ferite infettate dopo un intervento chirurgico. Usando la terapia antibiotica standard, c'e' una possibilita' su 10 che il trattamento per l'infezione da e.coli fallisca per resistenza agli antibiotici. Ma, poiche' il numero di infezioni resistenti e' in aumento, ''ci sara' una maggiore pressione - spiega Hawkey - ad usare i carbapenemi, gli antibiotici di ultima generazione disponibili, che sono molto piu' potenti. Tuttavia gia' ci sono stati negli ultimi 2-3 anni casi di resistenza a questi farmaci. Dobbiamo pensare a forme di difesa globali''.


9 febbraio 2012

Rabbia: un caso fatale a Mantova

Un uomo di 40 anni è stato ricoverato il 23 ottobre presso l'ospedale civile di Mantova per sospetto di infezione da rabbia. Al momento del ricovero, presentava febbre, mialgia e distress respiratorio acuto. Il paziente è deceduto il 14 Nov 2011. I test diagnostici di laboratorio hanno confermato il sospetto di rabbia. Il 28 set 2011 il paziente è stato morso da un cane aggressivo sul braccio sinistro e sulla gamba. L'aggressione è avvenuta in una zona periferica della città di Manpur, Nord-Est dell'India . Il paziente è stato subito sottoposto ad una inaduguata profilassi post-esposizione. Secondo l'OMS si stima che ogni anno circa il 36% dei decessi per rabbia nel mondo si verificano in India .Nella maggior parte dei casi, una appropriata profilassi post-esposizione può tranquillamente impedire l'infezione. Ma nonostante gli sforzi per sensibilizzare l'opinione pubblica e per migliorare le infrastrutture sanitarie, la carenza di vaccini rappresenta ancora il principale vincolo per la prevenzione della morte nell'uomo, specialmente nei paesi dove la rabbia canina è endemica.

Fonte: Pro-med mail del 06/02/2012 e Pro-med mail dell'08/02/2012