Dall'Ecdc, il quadro
epidemiologico dell'encefalite da puntura di zecca in Europa,
le aree
e le categorie a rischio
e le raccomandazioni
per rafforzare la sorveglianza e la prevenzione della malattia. Il report “Epidemiological
situation of tick-borne encephalitis in the European Union and European Free
Trade Association countries, riassume le informazioni sulla
distribuzione di meningoencefalite da zecche negli Stati membri, in Islanda e
in Norvegia sia attraverso una raccolta di dati da esperti europei di ogni
nazione per il periodo 2000-2010, sia attraverso una revisione della
letteratura. Nel report vengono inoltre sottolineate le differenze tra i
sistemi di sorveglianza nei vari Paesi, identificate le principali aree di
rischio. Solamente 20 Paesi dei 30 aderenti all’iniziativa hanno un sistema di
sorveglianza, ma solo in 10 esiste una precisa definizione di caso
epidemiologico. Le aree di rischio principali per Tbe sono in Europa
centrale e orientale, nonché sull’aria Baltica e nei Paesi nordici. Nell’Europa
occidentale la Tbe è presente in Svizzera, nella regione francese dell’Alsazia
e in Italia (principalmente in Veneto) e nei Paesi balcanici. A livello europeo, altre iniziative stanno
fornendo ulteriori informazioni come per esempio il Network of medical entomologists
and public health experts (Vbornet) che fornisce informazioni sulla
distribuzione dei vettori a giusto completamento della sorveglianza umana.
Considerato che esiste un vaccino efficace per la Tbe le informazioni sul
rischio sono fondamentali per definire le strategie d’uso di questo strumento
di prevenzione.
Per approfondimenti: leggi l'informativa del CCM
28 settembre 2012
Enteropatogeni isolati nel 2011 nella Regione Marche: il report del Centro di Referenza per gli Enteropatogeni ENTER-NET IZSUM sez.Macerata
Il Centro di Riferimento della Regione Marche per la sorveglianza delle infezioni da batteri enteropatogeni - Laboratorio di Macerata, ha pubblicato i dati relativi agli isolamenti di batteri enteropatogeni effettuati da casi clinici umani, da animali, da alimenti e da ambiente nell'anno 2011 nella Regione Marche. Tale report è consultabile nel sito della rivista on-line Sanità Pubblica e Veterinaria.
Download dell'articolo: Dati relativi agli isolamenti di batteri enteropatogeni effettuati da casi clinici umani, da animali, da alimenti e da ambiente nell'anno 2011 nella Regione Marche [formato Pdf 257 KB]
Download dell'articolo: Dati relativi agli isolamenti di batteri enteropatogeni effettuati da casi clinici umani, da animali, da alimenti e da ambiente nell'anno 2011 nella Regione Marche [formato Pdf 257 KB]
West Nile Virus – Situazione epidemiologica italiana ed internazionale
In Italia:
Secondo i dati forniti dall’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”
(laboratorio di referenza Oie per la febbre West Nile), il primo focolaio
italiano risale al 1998, quando in Toscana si sono verificati 14
casi in equini (di cui 6 letali). A distanza di dieci anni, nel 2008, la febbre West Nile è ricomparsa nella zona del delta del Po,
coinvolgendo Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Il ceppo responsabile dei casi
verificatisi nel 2008 non ha causato letalità significativa tra i volatili e, a
differenza del focolaio del 1998, ha interessato sia i cavalli (32 casi e 5
morti) che l’uomo (9 casi). Nel 2009, si è sviluppata una terza epidemia di virus West Nile che ha
interessato aree più estese delle stesse Regioni. Le attività di sorveglianza
hanno permesso di individuare 18 casi umani confermati di cui 10 in
Emilia-Romagna, 6 in Veneto, 2 in Lombardia. Nel
2010, in Veneto, sono stati registrati 3 casi autoctoni di malattia
nell’uomo. Fino a quel momento in tutta la Provincia di Vicenza non era stata
rilevata, dalla sorveglianza entomologica, circolazione del virus nel vettore. Nel
2011 sono stati segnalati 11 casi
nell’uomo, uno di questi anche nella Regione Marche. Dall’inizio dell’2012 ad oggi si sono verificati 30 casi umani (Regioni Veneto e Sardegna)
In
Europa e nei Paesi limitrofi
Il primo grande focolaio umano è
stato segnalato in Romania. Altri focolai umani sono stati segnalati nella Repubblica
Ceca, in Russia, in Francia, in Ungheria, in Grecia. Al 27 settembre 2012, sono
204 i casi di malattia da West Nile virus nell’uomo riportati all’interno
dell’Unione europea nel 2012 e 461 i casi registrati nei Paesi limitrofi. Lo
riferisce l’European
Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nell’aggiornamento settimanale nella
mappa sulla diffusione della malattia da West Nile virus (Wnv) in Europa. La
Federazione Russa ha il primato con 366 casi, seguita dalla Grecia con 152 casi
registrati nel 2012.
In America
In America WNV venne tristemente
conosciuto solo nel settembre 1999 quando un’ epidemia scoppiata a New York
causò circa 1.200 vittime. Oggi il virus è ben radicato in 46 stati e si
è diffuso anche al Canada, all’America Centrale, Meridionale e alla zona
Caraibica.
Per
informazioni dettagliate sui casi negli Stati Uniti e in particolare sulle: http://www.cdc.gov/ncidod/dvbid/westnile/index.htm
28 settembre 2012: VI Giornata Mondiale della Rabbia
Si celebra oggi in tutto il mondo la VI Giornata mondiale della rabbia,
l'iniziativa organizzata dalla Global
Alliance for Rabies Control fin dal 2006 con lo scopo di
sensibilizzare e richiamare l'attenzione sull'impatto della rabbia sulla salute
pubblica promuovendo la prevenzione e le strategie di controllo della malattia
che, vale la pena ricordare, ha un tasso di mortalità tra i più elevati al
mondo, uddicendo ogni anno 55mila persone.
5 settembre 2012
Allarme Hantavirus in California. 10mila turisti a rischio di cui 45 italiani
Allarme Hantavirus per 10mila turisti che hanno visitato il Parco nazionale di Yosemite, in California. Il microrganismo, responsabile di una grave malattia polmonare (sindrome cardio-polmonare da hanatvirus), e' presente nella polvere del bosco, contaminata da escrementi di articolari roditori.
Secondo il Centro federale americano di controllo e prevenzione delle malattie sarebbero 10mila i turisti che potrebbero essere venuti a contatto con il pericoloso virus.
C'e' preoccupazione in diversi Paesi. In Francia, dove si contano 53 famiglie che hanno soggiornato da giugno ad agosto nella riserva, il ministero della sanita' ha messo a disposizione dei cittadini che hanno visitato il Curry Village del parco californiano, un Numero verde per avere informazioni piu' precise sui sintomi e sull'eventuale percorso da seguire in caso di sospetto contagio.
Sarebbero 45 i cittadini italiani che hanno soggiornato nel campeggio, tra il 10 giugno e il 24 agosto, in concomitanza con i casi di malattia da hantavirus che hanno provocato 2 morti tra i campeggiatori. Ne danno notizia fonti ministeriali, precisando che "si sta procedendo alla comunicazione alle autorita' regionali dei nominativi dei cittadini italiani" segnalati dagli Usa. "Attualmente il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie statunitense di Atlanta ne ha segnalati 45.
Il Cdc ha comunicato al dicastero di Lungotevere Ripa che, presso il parco nazionale Yosemite si sono verificati 6 casi di malattia da Hantavirus, con 2 decessi, in campeggiatori che hanno tutti soggiornato nel campeggio Curry Village e, in particolare, in alcuni bungalow dell'area denominata Boystown.
Fonte: Adnkronos Salute - 03/09/12
Secondo il Centro federale americano di controllo e prevenzione delle malattie sarebbero 10mila i turisti che potrebbero essere venuti a contatto con il pericoloso virus.
C'e' preoccupazione in diversi Paesi. In Francia, dove si contano 53 famiglie che hanno soggiornato da giugno ad agosto nella riserva, il ministero della sanita' ha messo a disposizione dei cittadini che hanno visitato il Curry Village del parco californiano, un Numero verde per avere informazioni piu' precise sui sintomi e sull'eventuale percorso da seguire in caso di sospetto contagio.
Sarebbero 45 i cittadini italiani che hanno soggiornato nel campeggio, tra il 10 giugno e il 24 agosto, in concomitanza con i casi di malattia da hantavirus che hanno provocato 2 morti tra i campeggiatori. Ne danno notizia fonti ministeriali, precisando che "si sta procedendo alla comunicazione alle autorita' regionali dei nominativi dei cittadini italiani" segnalati dagli Usa. "Attualmente il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie statunitense di Atlanta ne ha segnalati 45.
Il Cdc ha comunicato al dicastero di Lungotevere Ripa che, presso il parco nazionale Yosemite si sono verificati 6 casi di malattia da Hantavirus, con 2 decessi, in campeggiatori che hanno tutti soggiornato nel campeggio Curry Village e, in particolare, in alcuni bungalow dell'area denominata Boystown.
Fonte: Adnkronos Salute - 03/09/12
Dengue: in arrivo il vaccino efficace su 3 ceppi di 4 del virus
E' stato realizzato il primo vaccino contro la Dengue.
L'azienda produttrice, Sanofi Pasteur, lo ha testato in uno studio clinico in
Thailandia, dimostrandone l'efficacia protettiva contro 3 ceppi su 4 del virus,
come spiega in un comunicato. La dengue è una malattia tropicale veicolata
dalle zanzare Aedes egypti e rappresenta una minaccia per circa 3 miliardi di
persone. E' causata da 4 diversi tipi di virus, nessuno dei quali conferisce
l'immunità per gli altri.
Il vaccino genera una risposta degli anticorpi per tutti e quattro i tipi, ma
gli scienziati sono riusciti a verificarne l'effetto protettivo solo per 3 dei
4 ceppi circolanti nel paese asiatico.
Lo studio di fase II b è stato condotto su 4mila bambini tra i 4 e 11 anni nel distretto di Muang, insieme all'università di Mahidol e i risultati saranno presentati a novembre ad Atlanta al congresso della Società americana di medicina tropicale. Il vaccino è in tre dosi e dovrebbe essere somministrato a 6 mesi di distanza l'una dall'altra. Sono in corso altri studi clinici di fase III su 31mila partecipanti in 10 paesi dell'Asia e dell'America latina. I dati sono in corso di revisione da parte di esperti e saranno pubblicati alla fine dell'anno.
Lo studio di fase II b è stato condotto su 4mila bambini tra i 4 e 11 anni nel distretto di Muang, insieme all'università di Mahidol e i risultati saranno presentati a novembre ad Atlanta al congresso della Società americana di medicina tropicale. Il vaccino è in tre dosi e dovrebbe essere somministrato a 6 mesi di distanza l'una dall'altra. Sono in corso altri studi clinici di fase III su 31mila partecipanti in 10 paesi dell'Asia e dell'America latina. I dati sono in corso di revisione da parte di esperti e saranno pubblicati alla fine dell'anno.
Fonte: Ansa del 25/07/2012
Virus dell’Encefalite Giapponese isolato da zanzare italiane
19 luglio 2012 Epicentro ISS- Uno
studio sulla presenza di flavivirus Rna nelle zanzare in Italia sembra aver
portato a individuare una sequenza genomica che in parte ricalca quella del
virus dell’encefalite giapponese (Japanese encephalitis virus, Jev). Lo riferiscono
gli autori stessi dell’indagine, nell’articolo “Japanese encephalitis virus Rna
detected in culex pipiens mosquitoes in Italy” pubblicato su
Eurosurveillance a luglio 2012, sottolineando però la preliminarietà dei dati e
la necessità di ulteriori conferme.
Dal campione di Culex pipiens
analizzato e raccolto nell’Italia settentrionale (Emilia-Romagna), si sono
ottenuti i sequenziamenti di tre diversi flavivirus: un virus specifico degli
insetti (insect-specific flavivirus, Isf), il virus Usutu (Usuv) e stranamente
quello della Jev. Mentre infatti l’Isf e l’Usuv sono già stati documentati in
Italia e negli altri Paesi europei, il virus dell’encefalite giapponese non è
mai stato riscontrato nelle zanzare d’Europa. Il Jev è un flavivirus trasmesso
dalle zanzare ed è endemico in Asia (anche se si sta estendendo verso ovest in
India e Pakistan) dove è la principale causa di encefalite.
Dal punto di vista
epidemiologico/entomologico, va considerato che in Italia il sistema di
sorveglianza delle malattie infettive non ha riportato fino ad oggi alcun caso
di encefalite giapponese d’importazione, come invece accade annualmente, ad
esempio, con la Dengue (infezione contratta in aree di endemia tropicali e
subtropicali, causata da un gruppo di flavivirus composto da 4 sierotipi
antigenicamente correlati, trasmessi da zanzare del genere Aedes). Appare
dunque estremamente improbabile che una zanzara indigena possa essersi
infettata su un serbatoio d’infezione introdotto (individuo viremico) e passato
inosservato. Altrettanto improbabile appare la possibilità che l’arbovirus sia
stato introdotto direttamente con la zanzara infetta tramite carichi commerciali,
come avviene ad esempio con la zanzara tigre, essendo le specie appartenenti al
genere Culex molto meno idonee ai lunghi spostamenti passivi rispetto alla
specie suddetta.
Quello che comunque rimane
fondamentale è mantenere alta l’allerta, migliorare e potenziare tutti i
sistemi di sorveglianza dedicati alle malattie trasmesse da zanzare, sia per
poter sciogliere qualsiasi dubbio sia per poter applicare tutte le eventuali
misure di intervento.
Fonte:
Istituto Superiore di Sanità – Epicentro
Schmallemberg virus – Primi casi in Svizzera in bovini allevati
Schmallemberg virus è stato
isolato in 2 bovine di allevamenti diversi a Berna. Ciò significa che il virus
ha iniziato a circolare anche in Svizzera e si prevede per il prossimo inverno/primavera un incremento di
aborti e di malformazioni fetali. Rimane alta l’allerta per un possibile
trasmissione del virus all’uomo
Fonte:
Pro-MED mail del 20/07/12
Echinococcosi: i dati del Centro di Referenza dell’IZS della Sardegna
L’echinococcosi è una malattia endemica della
Sardegna, che con una media di oltre 100 episodi l’anno rappresenta un caso
unico in Italia. La patologia trasmessa dagli animali all’uomo ha fatto
registrare 1.521 ricoveri dal 2001 al 2010 e costi di ospedalizzazione per 8
milioni di euro circa. La malattia è
causata dalla forma larvale dell’Echinococcus granulosus, un piccolo verme
parassita che può colpire l’uomo con danni, talvolta anche letali, a carico del
fegato, del polmone e della milza. L’uomo e le pecore rappresentano gli ospiti
intermedi o accidentali del parassita e contraggono la malattia con
l’ingestione delle microscopiche uova dell’Echinococco liberate nell’ambiente
con le feci del cane (ospite definitivo). Basta mangiare verdure crude mal
lavate o mettersi le mani sporche di terra in bocca per contrarre la patologia,
un rischio che si corre anche stando a stretto contatto con i cani infestati. Nel
caso sardo, la malattia dilaga per effetto del forte binomio pecora-cane perché
la pecora che bruca l’erba infestata dalle feci si ammala e quando muore
diventa spesso cibo per cani che perpetuano il ciclo dell’Echinococco.
Fonte: IZS Sardegna – Centro di referenza per l’echinococcosi
Fonte: IZS Sardegna – Centro di referenza per l’echinococcosi
In aumento i casi di Malaria e Dengue tra i viaggiatori
Tra il 2008 e il 2010, in Europa, sono aumentati i
casi di malaria (da Plasmodium falciparum e Plasmodio vivax) e dengue tra i
viaggiatori e la popolazione immigrata, nonché gli episodi di gastroenterite
acuta causata da Campylobacter. Questi i principali risultati che emergono
dalle 7408 diagnosi effettuate su pazienti al rientro da viaggi attraverso la
rete di EuroTravNet e pubblicate in un articolo su Eurosurveillance.
Per la precisione, la malaria da P. falciparum è aumentata dal 4% al 6%
e quella da P. vivax dallo 0,5% all'1%. La Giardia lamblia, parassita
intestinale responsabile della giardiasi, è stato riscontrato nel 16% dei
pazienti con diarrea acuta, senza significative variazioni annuali, mentre la
proporzione di diarrea acuta causata da Campylobacter è salita dal 7% del 2008
al 12% del 2010. Sono stati inoltre rilevati 121 pazienti con tubercolosi
polmonare nel 2010, 60 con malattia di Chagas cronica (0,8%), 151 con
schistosomiasi (2%) e 112 (2%) casi di larva cutanea migrans.
Nel 2010 sono stati inoltre registrati 5 decessi, con tasso di mortalità pari a 0,7 per 1000 viaggiatori malati, contro lo 0,3 per mille registrato nel 2009 e lo 0,4 del 2008. "I dati a disposizione - spiega l'articolo - sottolineano il ruolo potenziale dei viaggiatori nell'introduzione di nuove malattie infettive in Europa e la necessità di fornire consulenza medica prima e durante i viaggi per una corretta profilassi".
Nel 2010 sono stati inoltre registrati 5 decessi, con tasso di mortalità pari a 0,7 per 1000 viaggiatori malati, contro lo 0,3 per mille registrato nel 2009 e lo 0,4 del 2008. "I dati a disposizione - spiega l'articolo - sottolineano il ruolo potenziale dei viaggiatori nell'introduzione di nuove malattie infettive in Europa e la necessità di fornire consulenza medica prima e durante i viaggi per una corretta profilassi".
Fonte: Ansa del 07/07/2012
Identificati due nuovi virus appartenenti al gruppo Enterovirus
I ricercatori del laboratorio
della UOC Pediatria 1, Clinica dell’Università degli studi di Milano, hanno
scoperto l’esistenza di 2 nuovi virus (EV 117 ed EV 118) appartenenti al gruppo
degli Enterovirus. Tali virus, particolarmente insidiosi per i bambini, possono
determinare malattie dell’intestino e disturbi a carico dell’apparato
respiratorio. L’infezione da Enterovirus, oltre ad essere molto frequente in
Italia, ha recentemente provocato in Cambogia 52 casi di morte , soprattutto in
bambini sotto i tre anni.
Fonte: Sanità news del 18/07/2012
Malaria - Grecia
Il “Greek Centre for
Disease Control and Prevention” ha reso noto un caso autoctono di Malaria da
Plasmodium Vivax. Il caso è un uomo di 78 anni, cittadino greco di Marathon,
regione dell’Attica.
Fonte: Pro-MED mail del 17/07/2012
West Nile Disease - Grecia
Primi casi in Europa segnalati nel 2012 in Grecia. L’ECDC (European Center for Disease Control)
riferisce come i primi casi umani di febbre del Nilo occidentale nel 2012 sono
stati segnalati la scorsa settimana. Si tratta di un caso confermato e uno
probabile in Grecia (la segnalazione arriva dal Centro ellenico per il
Controllo delle Malattie e la Prevenzione); inoltre le autorita' sanitarie
della Federazione russa hanno riportato 5 casi in Astrakhan Oblast.
Il fatto che la trasmissione in Grecia si sia verificata all'inizio della
stagione estiva e che, per la prima volta, i casi siano stati segnalati in
quartieri ateniesi, "indicano la necessita' di una risposta mirata di
salute pubblica", sottolinea l'Ecdc, che ha aggiornato la sua valutazione
rapida del rischio. Nel 2011 ben 130 casi tra probabili e confermati di
infezione da virus del Nilo occidentale sono stati segnalati in Europa, e 207
nei Paesi confinanti. La malattia deve il nome dal distretto di West Nile in
Uganda, dove e' stato isolato per la prima volta il patogeno nel 1937 (in una
donna che soffriva di una febbre particolarmente alta). La malattia ha un
andamento endemico-epidemico ed e' diffusa soprattutto in Africa, Medio
Oriente, India, Europa e Stati Uniti, dove la prima epidemia ha raggiunto New
York nel 1999.
Fonte: Adnkronos Salute del 14/07/2012
Chikungunya in India
Nella zona ovest del Bengala (India) negli ultimi 2 mesi più
di 1000 persone hanno contratto il virus della Chikungunya in seguito alla
puntura di zanzare infette. Si stima che circa 400-450 persone si sono ammalate
negli ultimi giorni.
Fonte:
Pro-MED mail 30/06/2012
Leptospirosi in Thailandia, Regione del Surin
Thailandia (Surin) : 107 casi sono stati confermati e 7 persone sono decedute.
Le Autorità Sanitarie raccomandano agli agricoltori, categoria ad elevato
rischio di contagio, di indossare stivali di gomma e guanti durante i lavori agricoli. Le
epidemie di leptospirosi si verificano da luglio a ottobre nel Sudest asiatico,
tra cui la Thailandia.
Fonte: Pro-MED mail 25/06/2012
West Nile Disease
ECDC
pubblica le mappe relative alla diffusione dei casi umani autoctoni.
La
mappa è consultabili al sito:
Infezione da Antrace
Germania (Bavaria) secondo caso in seguito ad uso di eroina.
Fonte: Pro-MED mail del 20/06/2012 e del 22/06/2012
Una donna di 40 anni si è presentata al Pronto Soccorso di Regensburg con febbre e infezione purulenta al collo dopo
aver iniettato eroina alla vena giugulare 3 giorni prima. Ora è in cura in terapia intensiva in quanto l'Istituto di Microbiologia Medica e Igiene
dell’Università di Regensburg ha confermato la positività per Antrace. Le
indagini e gli accertamenti da parte delle Autorità Sanitarie Bavaresi e il Distretto di
Polizia sono ancora in corso. Questo è il 2° caso che si è verificato
nell’ultimo mese nella regione di Ratisbona, Baviera. La fonte dell’infezione
non è stata identificata. Tutti i professionisti sanitari e le autorità
sanitarie Europee devono essere consapevoli della possibilità di un inizio di
una nuova “epidemia” di antrace tra i consumatori di eroina. E’ fondamentale
mantenere alto il livello di allerta.
Croazia: 2 bovini infetti in un allevamento di 6 capi situato a LICKO-SENJSKA
Georgia (ex repubblica Sovietica): già 30 casi segnalati in nel 2012. Nel 2011 i
casi sono stati 59. Alcuni dei pazienti hanno contratto la malattia attraverso
procedure non corrette di sepoltura di
animali infetti.
Fonte: Pro-MED mail del 20/06/2012 e del 22/06/2012
Rabbia in USA
Stato della Georgia contea di Whitfield, 6 persone sono
state sottoposte a trattamento post-esposizione per la rabbia dopo essere state
a contatto con saliva e muco di un cavallo risultato positivo per rabbia. Il
cavallo, che generalmente pascola liberamente, ha cominciato a mostrare i
sintomi il 9 giugno 2012. Probabilmente ha contratto la malattia in seguito al
morso di un animale selvatico infetto. Si stima che in Georgia e negli USA oltre
l'80% degli animali selvatici siano positivi alla rabbia (soprattutto i
procioni). Questo è il secondo caso di rabbia confermati in Whitfield County nel
2012.
Fonte: Pro-MEd mail 22/06/2012
Stato dell’ Alabama più di 20 persone esposte e sottoposte a
trattamento post-contagio in seguito a contatto con 1 cucciolo di procione
infetto portato in casa dai membri di una famiglia
Fonte: Pro-MEd mail 22/06/2012
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