Il rapporto 2012 non presenta significative differenze rispetto al precedente: la malaria è in fase di eliminazione o pre-eliminazione solo in pochi Paesi a clima temperato e/o dove è prevalente, se non esclusiva, la presenza del vettore Plasmodium vivax. Viceversa la situazione risulta sostanzialmente stabile nei Paesi a clima tropicale o subtropicale dove i livelli di endemia sono alti, con una stima di circa 250 milioni di nuovi casi e oltre 600 mila decessi, per la gran parte concentrati nel continente africano. Quindi dopo i successi che hanno caratterizzato la prima decade del nuovo secolo, ora la lotta contro la malaria sembra segnare il passo. Questo è dovuto al repentino calo dei finanziamenti internazionali nell’ultimo biennio (2011-2012). La somma resa disponibile per la prevenzione e il controllo della malaria nel 2011, infatti, è stata pari a 2,3 miliardi di dollari, meno della metà di quanto stimato come annualmente necessario per avvicinarsi ai forse troppo ambiziosi obbiettivi posti dall’Oms per il 2015:
- abbattimento del tasso di mortalità a livelli
vicini allo zero in tutte le aree di endemia;
- riduzione del 75% del numero di casi annui
rispetto ai valori del 2000;
- eliminazione della malaria dalla Regione Europea
dell’Oms e da ulteriori 10 Paesi rispetto al 2008;
- avere almeno buone speranze di raggiungerli
effettivamente nel 2020.
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