8 marzo 2013

Addio Salmonella: i protocolli inglesi e le uova certificate ne hanno ridotto notevolmente la diffusione

Ogni anno in Europa si registrano poco meno di sei milioni di casi di infezioni da Salmonella. La questione non è banale, il batterio che si trasmette nella catena alimentare, principalmente attraverso uova, derivati del latte, carne di pollo, manzo o suino, provoca diversi disturbi quali: diarrea, disidratazione, febbre, dolori addominali e vomito.
Cosa fare per contenere i focolai di infezione e arginare il numero di Salmonelle circolanti? Una possibile risposta viene dalla Gran Bretagna, dove tra il 1981 e il 1991 si è registrato un aumento record dei casi (170%), a causa di un’epidemia di Salmonella Enteritidis che ha raggiunto la massima espansione nel 1993. Da quel momento è scattato un piano di interventi, che ha portato a una drastica riduzione delle infezioni tra i polli e anche tra gli uomini. Come hanno raccontato gli esperti dell’Università di Liverpool, che hanno appena pubblicato un resoconto su Clinical Infectious Diseases, le misure comprendevano un rigido controllo della movimentazione dei polli e della loro carne, la macellazione obbligatoria di tutti gli animali degli allevamenti dove si riscontrava un’infezione, la loro disinfezione e la vaccinazione specifica volontaria. Questa iniziativa è stata incentivata dal governo ed è iniziata nel 1994 negli allevamenti adibiti alla riproduzione, per poi arrivare nel 1998 in quelli dove si tengono galline ovaiole. Oggi la macellazione obbligatoria dei capi in caso di salmonellosi è stata revocata, ma la vaccinazione continua ad essere fatta a tutti gli animali.
Il merito è anche di un sistema di certificazione chiamato Lion Quality Code of Practice, che permette di stampare sulle uova il marchio Lion. Per ottenere la certificazione, le galline devono essere vaccinate e tracciabili lungo tutta la filiera, così come le uova e i mangimi. Le uova, inoltre, devono riportare la data entro la quale è meglio che siano consumate e i produttori devono accettare controlli di igiene nelle fasi di packaging. Nonostante i rigidi protocolli da rispettare per avere il logo, oggi l’85% delle uova inglesi ha il marchio Lion e, anche per questo, i casi di salmonella tra gli uomini sono scesi notevolmente.
L’incidenza delle infezioni da salmonella è crollata: si è passati da 1,6 casi ogni mille abitanti nel periodo tra il 1993 e il 1996, a 0,2 casi nel biennio 2008-2009. Nel 2010 i casi di salmonellosi confermati da analisi di laboratorio sono stati 459, contro gli oltre 18.000 del 1993.


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