La malattia da virus
Ebola (EVD), precedentemente nota come febbre emorragica da virus Ebola, è una
malattia grave, spesso fatale, con un tasso di mortalità fino al 90 %. La
malattia colpisce gli uomini e i primati (scimmie, gorilla, scimpanzé). L’Ebola si trasmette nella popolazione umana attraverso lo stretto
contatto con sangue, secrezioni, tessuti, organi o fluidi corporei di animali
infetti. In Africa, l'infezione è avvenuta attraverso la manipolazione degli
scimpanzé, gorilla, pipistrelli della frutta, scimmie, antilopi di foresta e
istrici infetti trovati malati o morti o catturati nella foresta pluviale.
Una volta che una
persona sia entrata in contatto con un animale infetto da virus Ebola e abbia
contratto l’infezione, questa può diffondersi all'interno della comunità da
persona a persona per contatto diretto (attraverso ferite
della pelle o mucose) con il sangue o altri fluidi corporei o secrezioni (feci,
urine, saliva, sperma) di persone infette. L'infezione può verificarsi anche in
caso di ferite della pelle o delle mucose di una persona sana che entra in
contatto con oggetti contaminati da fluidi infetti di un paziente con Ebola,
quali vestiti e biancheria da letto sporchi dei fluidi infetti o aghi usati.
Possono svolgere un
ruolo nella trasmissione di Ebola anche le cerimonie funebri in cui le persone
hanno contatti diretti con il corpo del defunto.
L'8 agosto 2014, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base del parere del suo Comitato di Emergenza, ha dichiarato che la malattia virus Ebola, attualmente diffusa in forma epidemica in Stati dell’Africa Occidentale, costituisce un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale ed in conformità al Regolamento Sanitario Internazionale ha emanato raccomandazioni temporanee per la gestione dell’evento.
Attualmente gli Stati africani colpiti dall'epidemia sono: Guinea (Conakry), Liberia, Sierra Leone, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo.
Alcuni dati: i primi casi di Ebola sono comparsi a dicembre 2013 in Guinea, per poi propagarsi in Liberia e Sierra Leone con un primo picco a metà marzo 2014 (quando il virus è stato isolato), seguito da un secondo picco più grave a maggio, per poi impennarsi costantemente fino ai nostri giorni, più del 40% dei nuovi casi è concentrato negli ultimi 21 giorni. Al 28 agosto 2014 i dati cumulativi ufficiali indicano 3069 tra casi sospetti e confermati, 1552 casi di morte sospetta, 1752 casi confermati al laboratorio. Dopo le molte riserve espresse sulla affidabilità del sistema reportistico l’OMS ammette apertamente che “il numero reale dei casi potrebbe essere da 2 a 4 volte maggiore e che 20.000 sarebbero i casi attesi alla fine dell’epidemia”.
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