11 ottobre 2011

Antrace

E' un’ infezione acuta causata dal batterio Bacillus anthracis, un germe produttore di spore che possono sopravvivere a lungo nell’ambiente. Il periodo di incubazione varia da 1 a 7 giorni anche se sono possibili periodi di incubazione fino a 60 giorni. Si manifesta prevalentemente in animali erbivori domestici e selvatici mentre l’uomo e gli altri animali a sangue caldo sono ospiti accidentali.

Diffusione
L’infezione nell’uomo è rara e sporadica nella maggior parte dei paesi industrializzati. Rappresenta soprattutto un rischio occupazionale per i lavoratori che trattano pellame, peli, lana, ossa, per i veterinari e per gli allevatori che trattano animali infetti. Il carbonchio umano è, quindi, endemico in quelle regioni agricole del mondo dove è comune negli animali: America centrale e meridionale, Europa orientale, Asia ed Africa. Il carbonchio è considerato uno dei principali potenziali agenti di bioterrorismo o di guerra batteriologica e può presentarsi, quindi, in condizioni epidemiologiche inusuali.

Serbatoio
Gli animali (erbivori) diffondono i bacilli attraverso emorragie che rappresentano l’evento terminale della malattia. Una volta esposti all’aria, le forme vegetative sporulano e le spore di B. antracis, che sono molto resistenti a condizioni ambientali avverse ed alla disinfezione, possono rimanere nel terreno contaminato per molti anni. Il suolo può essere contaminato anche dagli avvoltoi che diffondono il batterio da un’area ad un’altra dopo essersi cibati di carcasse di animali infetti. I pelami e le pellicce di animali infetti, essiccate o comunque trattate possono conservare le spore per anni e rappresentano il modo in cui la malattia si diffonde in tutto il mondo.

Modalità di trasmissione
Nell’uomo le potenziali vie di contagio sono:
- contatto con tessuti di animali infetti morenti o con prodotti di origine animale infetti (pellame, lana, pellicce, tappeti…)
- puntura di insetti ematofagi (probabile)
- inalazione di spore
- ingestione di alimenti o acqua contaminati
- interumana estremamente rara
Tra gli animali erbivori la malattia si diffonde attraverso il suolo, l’acqua ed i mangimi contaminati dalle spore. Tra gli animali onnivori e carnivori il contagio avviene attraverso l’ingestione di carni contaminate, carcasse, ossa o altri mangimi.

Sintomatologia
Nell’uomo può manifestarsi in forma cutanea , gastrointestinale e polmonare.
- Forma cutanea: lesione cutanea tipica evolutiva da ponfo a papula edematosa a pustola fino ad escara nerastra ulcerata. Se raggiunge circolo è letale.
- Forma gastrointestinale: nausea, inappetenza, diarrea sanguinolenta con febbre e dolore addominale - Forma polmonare (rarissima): sintomi iniziali aspecifici fino a fase iperacuta (dispnea, cianosi, coma e morte entro 24h).
Negli animali erbivori la malattia si presenta prevalentemente in forma iperacuta con morte senza segni premonitori a distanza di alcune ore dall’infezione ed in forma acuta. Quest’ultima si manifesta con morte in 48 ore, depressione, a volte eccitamento, febbre, dispnea, mucose congeste, emorragiche, tachicardia, anoressia, atonia dei prestomaci, aborto, caduta della produzione con latte emorragico, diarrea. Presenza di edema alla lingua, gola, sterno, perineo e fianchi.

Terapia e profilassi
Le terapie consigliate nelle forme cutanee umane sono:
Ciprofloxacina 500mg x 2/die per os; 10-15mg/Kg in due somministrazioni orali per i bambini (max 1g/die).
Eventuali FANS per edema perilesionale
Per le forme gastrointestinali o polmonari si consigliano: Ciprofloxacina 400mg xe e.v./die (o doxicillina o penicillina G -se ceppo suscettibile) più uno o due antibiotici attivi contro il bacillo (clindamicina, rifampicina, vancomicina, imipenem, claritromicina) In presenza di meningite si consiglia di aggiungere rifampicina o vancocina
E’ disponibile il Vaccino (BioThrax in USA) come profilassi post-esposizione in pz 18-65 anni
Per gli animali esiste il vaccino che si è rivelato un buon metodo di prevenzione della malattia. La vaccinazione in Italia è obbligatoria per gli animali ritenuti a rischio.

Prevenzione
- informare il personale occupato nella lavorazione di materiale potenzialmente contaminato sulle modalità di trasmissione del germe e sull’importanze dell’igiene personale
- controllo della polvere, della ventilazione e degli effluenti di liquami e rifiuti delle industrie a rischio
- vaccinazione immediata e rivaccinazione annuale di tutti gli animali a rischio.

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