Epicentro, il portale dell'Epidemiologia per la Sanità Pubblica, a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESP), pubblica i link di riferimento dell'ECDC e del Network of medical entomologists and public health experts (Vbornet), relativi alle mappature delle distribuzioni delle specie di zecchee delle zanzare esotiche e Phlebotominae in Europa.
Fonte: Epicentro - 24 maggio 2012
30 maggio 2012
22 maggio 2012
Focolai di Influenza Aviaria a bassa patogenicità in Emilia Romagna
La Direzione Generale della Sanità Animale e del
Farmaco Veterinario del Ministero della Salute fornisce informazioni in merito a due focolai di Influenza
aviaria a bassa patogenicità segnalati in due diversi allevamenti, uno avicolo
rurale in provincia di Parma (sottotipo H7) e l'altro di avicoli ornamentali in
provincia di Forlì Cesena (sottotipi H5) e confermati dal Centro di Referenza
Nazionale dell'Izs delle Venezie.
Il primo focolaio è stato confermato il 14 maggio 2012, l’allevamento di 83 volatili è stato sottoposto a sequestro e sono stati abbattuti tutti gli animali e i locali sono stati sottoposti a pulizia e disinfezione.
Il secondo focolaio, riscontrato in un allevamento di avicoli ornamentali (936 capi) è stato confermato il 26 gennaio 2012. Anche in questo caso sono state adottate tutte le misure di pulizia e disinfezione.
In entrambi i casi i campionamenti sono stati eseguiti nell’ambito dei controlli previsti dal Piano di sorveglianza per l’influenza aviare.
Fonte: S.I.Ve.M.P online del 21 maggio 2012
Il primo focolaio è stato confermato il 14 maggio 2012, l’allevamento di 83 volatili è stato sottoposto a sequestro e sono stati abbattuti tutti gli animali e i locali sono stati sottoposti a pulizia e disinfezione.
Il secondo focolaio, riscontrato in un allevamento di avicoli ornamentali (936 capi) è stato confermato il 26 gennaio 2012. Anche in questo caso sono state adottate tutte le misure di pulizia e disinfezione.
In entrambi i casi i campionamenti sono stati eseguiti nell’ambito dei controlli previsti dal Piano di sorveglianza per l’influenza aviare.
Fonte: S.I.Ve.M.P online del 21 maggio 2012
21 maggio 2012
Bimba di 14 mesi colpita da leishmaniosi a Sassari
Ad una bambina di 14 mesi, ricoverata in ospedale a Sassari,
e' stata diagnosticata dalla forma viscerale di leishmaniosi.
L'episodio, accertato le scorse settimane, arriva a tre anni di distanza
dall'ultimo caso di leishmaniosi umana registrato in Sardegna.
Grazie all'esito delle analisi dell'Istituto Zooprofilattico, che hanno permesso di confermare la presenza degli agenti patogeni, la bambina e' stata sottoposta alle cure appropriate risolutive della grave malattia. Ora sta bene ed e' tornata a casa con i genitori.
Fonte: ANSA - 18 maggio 2012
Grazie all'esito delle analisi dell'Istituto Zooprofilattico, che hanno permesso di confermare la presenza degli agenti patogeni, la bambina e' stata sottoposta alle cure appropriate risolutive della grave malattia. Ora sta bene ed e' tornata a casa con i genitori.
Fonte: ANSA - 18 maggio 2012
2 maggio 2012
Zanzare: una minaccia per la salute pubblica
Secondo un articolo pubblicato il 30 aprile 2012 sulla rivista “Vector-borne and zoonotic diseases”, a cura dell’Ecdc, le specie di zanzare invasive in Europa rappresentano una potenziale minaccia per la salute pubblica e la loro sorveglianza e controllo sono essenziali.
L'articolo contiene una revisione dell’attuale diffusione geografica (rotte di importazione e successiva diffusione), affronta il tema dei rischi per la salute pubblica legati a trasmissione della malattia, biologia e condizioni climatiche ed esamina i metodi di controllo delle zanzare invasive in Europa. Negli ultimi sei anni le zanzare Aedes non-europee (Aedes albopictus, Aedes aegypti, Aedes japonicus, Aedes atropalpus, Aedes koreicus, Aedes triseriatus) sono state importate in Europa attraverso il commercio internazionale e alcune di queste specie si sono stabilite e diffuse in Europa. Le specie invasive di zanzare costituiscono un rischio per la salute pubblica, poichè possono essere vettori di un certo numero di agenti patogeni. Mentre non vi è alcuna prova che tutti possono trasmettere malattie, sussiste un rischio potenziale legato alla loro presenza in Europa, conclude l'articolo. L’Ecdc attraverso VBORNET (una rete europea di medici entomologi ed esperti di sanità pubblica) genera ogni tre mesi mappe aggiornate sulladistribuzione delle specie di zanzare esotiche in Europa - ottenute raccogliendo i dati prodotti da diverse fonti. Lo scambio di informazioni tra medici entomologi, operatori di sanità pubblica incaricati di gestire i focolai di infezione e i policymaker è necessario per migliorare la preparazione verso le malattie trasmesse da vettori artropodi.
L'articolo contiene una revisione dell’attuale diffusione geografica (rotte di importazione e successiva diffusione), affronta il tema dei rischi per la salute pubblica legati a trasmissione della malattia, biologia e condizioni climatiche ed esamina i metodi di controllo delle zanzare invasive in Europa. Negli ultimi sei anni le zanzare Aedes non-europee (Aedes albopictus, Aedes aegypti, Aedes japonicus, Aedes atropalpus, Aedes koreicus, Aedes triseriatus) sono state importate in Europa attraverso il commercio internazionale e alcune di queste specie si sono stabilite e diffuse in Europa. Le specie invasive di zanzare costituiscono un rischio per la salute pubblica, poichè possono essere vettori di un certo numero di agenti patogeni. Mentre non vi è alcuna prova che tutti possono trasmettere malattie, sussiste un rischio potenziale legato alla loro presenza in Europa, conclude l'articolo. L’Ecdc attraverso VBORNET (una rete europea di medici entomologi ed esperti di sanità pubblica) genera ogni tre mesi mappe aggiornate sulladistribuzione delle specie di zanzare esotiche in Europa - ottenute raccogliendo i dati prodotti da diverse fonti. Lo scambio di informazioni tra medici entomologi, operatori di sanità pubblica incaricati di gestire i focolai di infezione e i policymaker è necessario per migliorare la preparazione verso le malattie trasmesse da vettori artropodi.
Fonte: CCM Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie
Malattie da prioni: un problema di traffico
Scoperto
per la prima volta il meccanismo tossico dei prioni, le proteine 'impazzite'
responsabili della malattia della mucca pazza. Alla base della degenerazione
dei neuroni c'e' un problema di 'traffico' a livello molecolare. A descrivere
questo fenomeno sulle pagine di 'Neuron' e'
Roberto Chiesa, ricercatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario
Negri di Milano e dell'Istituto Telethon Dulbecco.
Il ricercatore spiega che è stato studiato quello che succede nel cervelletto, prima che inizi la degenerazione neuronale. E' stato visto che in corrispondenza dei primi deficit motori si ha un'alterazione nel rilascio di un particolare messaggero chimico cerebrale, il neurotrasmettitore glutammato. Questo perche', accumulandosi all'interno del neurone, la proteina prionica alterata ostacola il trasporto sulla superficie della cellula di un'altra proteina, un canale per il calcio voltaggio-dipendente, coinvolta nel regolare il rilascio dei neurotrasmettitori. Questo problema 'di traffico' e' un meccanismo patologico del tutto nuovo che potrebbe essere alla base della disfunzione dei neuroni anche in altre malattie neurodegenerative in cui si osserva un accumulo di proteine alterate all'interno della cellula.
Il ricercatore spiega che è stato studiato quello che succede nel cervelletto, prima che inizi la degenerazione neuronale. E' stato visto che in corrispondenza dei primi deficit motori si ha un'alterazione nel rilascio di un particolare messaggero chimico cerebrale, il neurotrasmettitore glutammato. Questo perche', accumulandosi all'interno del neurone, la proteina prionica alterata ostacola il trasporto sulla superficie della cellula di un'altra proteina, un canale per il calcio voltaggio-dipendente, coinvolta nel regolare il rilascio dei neurotrasmettitori. Questo problema 'di traffico' e' un meccanismo patologico del tutto nuovo che potrebbe essere alla base della disfunzione dei neuroni anche in altre malattie neurodegenerative in cui si osserva un accumulo di proteine alterate all'interno della cellula.
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