18 dicembre 2012

One Health: memorandum World Veterinary Association (WVA) e World Medical Association(WMA)

La WVA e la WMA hanno sottoscritto il 13 ottobre a Bankok, un memorandum  per la collaborazione nell'ambito dell'iniziativa "One World-One Medicine-One Health", che sostiene il concetto di "salute unica", basato sull'approccio unificato alla medicina umana e veterinaria per migliorare la Salute Globale. Nella premessa del documento viene citata la collaborazione con organismi internazionali variamente collegati alle Nazioni Unite: dall'Oms al Wto, passando per la Fao, l'Oie e il Codex Alimentarius.
L'accordo suggella un impegno a «collaborare al concetto di un'unica salute, che consiste in un approccio unificato alla medicina umana e veterinaria per migliorare la Salute Globale». Non si tratta, dunque, di uno scambio di dati ma dell'adozione di un metodo unificato per la ricerca e la cura, con l'intento di creare degli standard uguali per tutti gli organismi viventi: uomo, animale e vegetale.
Fonte: World Veterinary Association

Epidemie di Norovirus negli ospedali del Regno Unito

L’UK Health Protection Agency (HPA)ha registrato, nel 2012, un notevole aumento di casi di Norovirus che ha portato alla chiusura o alla restrizione di ricoveri di alcuni reparti di 45 ospedali in tutto il Regno Unito. Rispetto allo scorso anno, il numero delle segnalazioni è aumentato di più del 50% ed è il più alto degli ultimi 5 anni.
Fonte ProMED-mail del 29 novembre 2012

Focolaio di Rabbia canina in Svizzera

Svizzera: un’epidemia di Rabbia è stata segnalata nella Regione di Manzini circa 2 mesi dopo la conclusione di una campagna vaccinale rivolta alla popolazione canina promossa dalle Autorità svizzere.
Dopo l’esito positivo per rabbia di 2 cani di privati, il Ministero dell’Agricoltura svizzero ha stabilito di intraprendere una nuova campagna di vaccinazione nella Regione colpita; le attività di profilassi sono iniziate il 26 novembre.
Fonte ProMED-mail del 1 dicembre 2012

Aumento casi di Criptosporidiosi in alcuni Paesi UE

Il Bollettino Settimanale sulle malattie infettive  n. 47 redatto dell’ECDC “Communicable disease threats report, 2-8 December 2012, week 47 18 – 24 novembre” riferisce un aumento insolito dei casi di criptosporidiosi in alcuni Paesi Ue. Regno Unito, Paesi Bassi e Germania hanno infatti osservato un incremento significativo delle notifiche a partire da agosto 2012 e il 16 novembre anche la Finlandia ha segnalato un trend in salita tra ottobre e novembre. L’Ecdc in seguito ad un’indagine epidemiologica condotta ad hoc, ha pubblicato un rapid risk assessment, da cui emerge che:
  • l’aumento delle notifiche è probabilmente reale e non dovuto ad artefatti di notifica/sorveglianza;
  • in base alle informazioni raccolte è emerso che la fonte di infezione non sarebbe unica e che questo aumento è probabilmente dovuto a una combinazione di diverse cause (estate 2012 insolitamente molto piovosa, acqua in bottiglia contaminata … cause ancora da accertare).
L’Ecdc ha valutato come bassa la minaccia per l’Unione europea, tuttavia consiglia agli Stati Membri di prestare attenzione ad un eventuale aumento del numero di casi, con particolare attenzione ai soggetti immunodepressi e agli altri gruppi a rischio.
Fonte: Epicentro 29 novembre 2012

Schmallemberg virus: la circolazione del virus in Norvegia e Svezia

Norvegia: su 2400 allevamenti esaminati per la ricerca di anticorpi anti-Schmallemberg virus nel latte bovino, più di 400 sono risultati positivi. Di questi allevamenti, più del 50% sono localizzati lungo la costa.
Svezia: anticorpi anti -Schmallemberg virus isolati per la prima volta.
Fonte: ProMed-Mail 27 novembre 2012

Schmallemberg virus: primo caso in Sardegna

23 novembre 2012 - Primo caso in Sardegna di Schmallenberg virus, il nuovo patogeno che colpisce i ruminanti isolato nel 2011 in Germania. La conferma del focolaio è arrivata dal Centro di Referenza delle Malattie Esotiche di Teramo, che ha eseguito i test di laboratorio sulla base dei campioni inviati dall’IZS Sardegna dopo i primi sospetti clinici e le analisi anatomo-patologiche effettuate in un allevamento di Tertenia, in Ogliastra.
Fonte: ProMed-Mail 24 novembre 2012

Infezione da nuovo “Coronavirus”: aggiornamenti

L’ aggiornamento della situazione epidemiologica sui casi di sindrome respiratoria acuta causati da nuovo coronavirus è presente sia sul sito dell’Ecdc che su quello dell’Oms. Due casi (entrambi fatali) sono stati riportati in Giordania, entrambi risalenti all’aprile 2012. Questi si aggiungono a 5 casi (di cui 3 decessi) riportati dall’Arabia Saudita e a 2 in Qatar, portando a 9 i casi confermati dall’aprile scorso al 30 novembre 2012. (Aggiornamento 6 dicembre). Tutti i casi hanno in comune un periodo di residenza o di viaggio in Arabia Saudita o in Qatar. La fonte e le possibili vie di trasmissione dei virus rimangono incerte. Prove di una trasmissione interumana al di fuori dell’ambiente familiare non sono state accertate quindi l’ipotesi più probabile rimane quella di una fonte zoonotica o ambientale. L’Oms non raccomanda restrizioni nei viaggi o nel commercio con l’Arabia Saudita e il Qatar.
Fonte: Epicentro 29 novembre 2012

Febbre di Marburg in Uganda: l’update dell’Oms

Rimane alta l’attenzione sul focolaio di febbre emorragica di Marburg riportato a metà ottobre dalle autorità sanitarie nazionali dell’Uganda. Al 28 ottobre, erano stati segnalati 18 casi e 9 decessi (tra cui un operatore sanitario) in cinque distretti del Paese: Kabale, Ibanda, Mbarara, Kabarole e Kampala (la capitale). Il tasso di letalità è del 50%. L’ultimo caso confermato è stato ricoverato in isolamento il 26 ottobre nel distretto di Ibanda. Oms, Cdc, Croce Rossa ugandese, African Field Epidemiology Network (Afenet) e Medici Senza Frontiere stanno aiutando le autorità nazionali nelle indagini epidemiologiche e nella risposta all’epidemia. Per precauzione i Paesi confinanti sono stati allertati per rafforzare la sorveglianza alle frontiere e prevenire la diffusione dell’epidemia. L’Oms non raccomanda restrizioni nei viaggi o nel commercio con l’Uganda.
Fonte: Epicentro 8 novembre 2012

Che cosa è la Febbre di Marburg?
La febbre emorragica di Marburg è una malattia virale causata da un virus indigeno dell’Africa, molto simile a quello dell’Ebola, appartenente alla famiglia delle Filoviridae. In entrambi i casi si tratta di agenti patogeni estremamente aggressivi e con un alto tasso di letalità.
Marburg e Ebola sono 2 virus distinti che provocano una sintomatologia molto simile.
La Febbre di Marburg si manifesta in modo improvviso e rapido con forte mal di testa, dolori muscolari, acuto stato di malessere, febbre alta e rapida debilitazione. Compaiono poi dolori addominali e crampi, diarrea acquosa che può durare anche per una settimana, nausea e vomito. In molti casi, tra il quinto e il settimo giorno, il malato ha delle emorragie da diverse parti del corpo, che spesso portano a morte. Nei casi fatali, la morte sopraggiunge nell’arco di 8-9 giorni.
Il virus colpisce persone di tutte le età, anche se la maggior parte dei casi è stata registrata sugli adulti Il contagio avviene per trasmissione diretta del virus da persona a persona, per contatto con i fluidi corporali, il sangue, l’urina, il vomito ma anche le secrezioni respiratorie. Non sembra, invece, essere molto efficace la trasmissione via aerosol.


Prevenzione e Trattamento
Secondo l’Oms, le ricerche effettuate finora hanno escluso che gli esseri umani siano parte del ciclo naturale del virus, e, quindi, il contagio avverrebbe per contatto casuale con altri animali infetti. Tuttavia, gli studi svolti fino ad oggi non hanno permesso di identificare quale animale sia serbatoio naturale della malattia, nonostante siano stati analizzati più di 3000 vertebrati e oltre 30mila artropodi. E questo rende molto più difficile l’attuazione di misure preventive.
Il virus non si trasmette durante il periodo di incubazione che dura da 3 a 9 giorni. Il momento in cui il paziente è più contagioso è invece quello della fase acuta della malattia, soprattutto durante le manifestazioni emorragiche. Il contagio è favorito in tutte le situazioni di condizioni sanitarie precarie e dove le persone sono a contatto diretto con il malato e con superfici e materiali infetti. Ecco perché un adeguato isolamento e sepoltura dei corpi, per ridurre al minimo la circolazione del virus in ambiente  e la rigorosa applicazione di misure igieniche che evitino il contatto con strumenti, vestiario e tutto quello che può essere a contatto diretto con il malato, sono le uniche pratiche che possono consentire di arginare la dimensione dell’epidemia. Per i viaggiatori che visitano un Paese dove si sta registrando un’epidemia di Marburg, è opportuno raccogliere informazioni sulla malattia prima di intraprendere il viaggio in modo da rivolgersi immediatamente a un presidio medico al primo sintomo di febbre, adottare pratiche igieniche stringenti (come lavarsi le mani frequentemente) e non mangiare carne di animali selvatici, come ad esempio quella di scimpanzé o di scimmia. Non esiste un vaccino contro la febbre emorragica di Marburg, né alcun trattamento efficace contro la malattia. L’unico trattamento è quello, laddove possibile, di assistere il paziente, cercando di ricostituire la sua riserva di acqua ed elettroliti, fornendo ossigeno ed effettuando trasfusione di sangue.

Fonte: Epicentro www.epicentro.iss.it   

Malaria in Grecia - aggiornamenti

Al 26 ottobre sono 76 (di cui 16 autoctoni e 60 di importazione) i casi di malaria da Plasmodium vivax in Grecia. È in corso una missione congiunta Ecdc-Oms nel Paese per valutare la situazione epidemiologica della malaria e del virus West Nile.
Fonte: Epicentro del 22 novembre 2012

West Nile Disease nel Mediterraneo - aggiornamenti

Dal bollettino settimanale “EpiSouth Weekly Epi Bulletin – N. 243 (7-14 Novembre 2012)” un aggiornamento sui casi di virus West Nile Disease nell’uomo e negli animali, in Croazia, Montenegro, Italia e Tunisia.
Croazia: 6 focolai tra gli equini nelle contee orientali di Brod Posavina e in quella di Virovitica-Podravina (segnalati l’8 novembre). 5 casi probabili di infezione nell’uomo (segnalati il 17 settembre) sempre nella parte orientale del Paese. Il 2012 è il primo anno in cui la Croazia riporta casi di infezione da West Nile virus, sia nei cavalli che nell’uomo.
Montenegro: primo caso umano mai segnalato nel Paese (14 novembre). La paziente di 18 anni vive nella capitale Podgorica e ha riferito di aver viaggiato nell’area di Ulcinj (sulla costa). Entrambe le località sono quindi state considerate potenziali aree affette.
Italia: 28 casi umani confermati al 21 novembre. Ad oggi quattro Regioni: Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Sardegna e Basilicata hanno riportato casi di infezione.
Tunisia: 63 casi umani, di cui 10 fatali. Rispetto agli anni precedenti, in cui si registravano solo casi sporadici, quest’anno l’epidemia ha una intensità molto maggiore.
Fonte: Epicentro del 22/11/2012

Dengue in Portogallo – aggiornamenti

Aggiornamento relativo all’epidemia autoctona di Dengue nella Regione autonoma di Madeira (Portogallo) iniziata il 3 ottobre con le prime segnalazione dei casi.
Al 25 novembre i casi totali di  febbre Dengue riportati dalle Autorità Sanitarie Portoghesi nella Regione autonoma di Madeira (Portogallo) sono saliti a 1891 (all’11 novembre erano 1357). A questi si aggiungono 32 turisti di ritorno dall’isola.
Fonte: Epicentro del 29 novembre 2012

Progetto CALLISTO: ottobre 2012 conclusione del 1° ciclo di progetto

Il Progetto CALLISTO (Companion Animals multisectoriaL interprofessionaL Interdisciplinary Strategic Think tank On zoonoses) è un progetto di ricerca finanziato dal Settimo Programma Quadro della Commissione Europea, coordinato dalla Federation of Veterinarians of Europe e realizzato da una rete di Istituti di ricerca, Università e Associazioni di veterinari. In Italia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo “G. Caporale”, è coinvolto a vari livelli: gestisce il sito www.callistoproject.eu ed è leader del work package 4 sulla comunicazione e disseminazione della conoscenza; alcuni rappresentanti dell'Ente partecipano agli Expert Advisory Groups sviluppando attività di ricerca e contribuendo al confronto scientifico in ambito internazionale. Il progetto CALLISTO si propone di analizzare il ruolo degli animali da compagnia come fonte di malattie infettive per le persone e gli animali da produzione. Il network di esperti sta lavorando alle principali zoonosi associate alla relazione tra uomini e animali da compagnia, identificando le relative carenze in termini di conoscenze e tecnologie. Il fine è proporre azioni mirate per la prevenzione e la riduzione dei rischi derivanti da tali zoonosi. Alla conclusione del 1° ciclo di progetto il gruppo di esperti (Expert Advisory Groups - EAGs) ha condiviso i risultati ottenuti che serviranno ad orientare le attività future degli EAGs previste per il secondo e terzo ciclo del progetto, nonché informare l'opinione pubblica sui risultati e i progressi raggiunti.

Rapporto Oms sulla tubercolosi nel mondo

Con 8,7 milioni di nuovi casi segnalati (di cui il 13% in persone con l’HIV) e 1,4 milioni di decessi (inclusi quasi un milione di decessi tra persone HIV negative e 430.000 tra persone HIV-positive), i dati del 2011 confermano che l’impatto globale della Tb rimane enorme. La tubercolosi rappresenta una delle principali cause di decesso tra la popolazione femminile, con 300 mila decessi tra donne HIV negative e 200 mila tra donne HIV positive nel 2011. Inoltre, i casi di Mdr-Tb sono in aumento. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto Oms “Global tubercolosis report 2012”, pubblicato a ottobre 2012, da cui emerge che le Regioni dell’Africa e dell’Europa non sono sulla buona strada per dimezzare i livelli di mortalità per Tb del 1990, entro il 2015. Si tratta del diciassettesimo rapporto sulla Tb pubblicato dall’Oms a partire dal 1997 e fornisce una valutazione completa e aggiornata dell’epidemia globale di tubercolosi, documentando i progressi compiuti negli ambiti della prevenzione, della cura e del controllo di questa patologia a livello globale regionale e nazionale. Il rapporto contiene dati provenienti da 204 Paesi che rappresentano il 99% dei casi globali di tubercolosi.
Fonte: Epicentro aggiornamento del 25/10/12

Germania, almeno 4.000 bambini intossicati a mensa, probabile norovirus

E' allarme intossicazione alimentare in Germania: negli ultimi giorni almeno 4 mila bambini sono rimasti vittima di attacchi di vomito e diarrea, dopo aver mangiato in mense di scuole e asili. Lo riferisce la stampa tedesca, specificando che il Robert Koch-Institut e' stato allertato sui casi, iniziati a Berlino e nelle regioni circostanti. L'istituto ha specificato in una nota di aver iniziato le indagini di laboratorio per determinare la causa esatta dell'epidemia. Ma, precisa l'istituto, tutti i centri frequentati dai bambini malati erano stati riforniti da un'unica ditta. Dunque, secondo i ricercatori, i sospetti si concentrano su un'intossicazione alimentare da un patogeno come il norovirus.
Fonte: Adnkronos Salute - 02/10

Almeno 300 casi Salmonellosi in Olanda e Usa da salmone affumicato

Crampi, nausea, vomito e problemi gastrointestinali per centinaia di persone nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti, colpite da un'epidemia di salmonellosi dopo aver mangiato salmone affumicato olandese. Lo hanno reso noto le autorita' sanitarie olandesi. Finora il bilancio e' di circa 200 persone malate in Olanda e altre 100 negli Stati Uniti, ha comunicato l'Istituto nazionale per la sanita' pubblica olandese (Rivm).
Numeri ancora preliminari: un funzionario dell'Istituto ha detto infatti alla Bbc online che questa potrebbe essere solo la 'punta dell'iceberg'. All'origine dell'epidemia ci sarebbe il salmone affumicato del produttore olandese Foppen, che è stato ritirato dal circuito commerciale dei Paesi Bassi e dovrebbe presto subire la stessa sorte negli Usa. Foppen rifornisce catene di supermercati importanti; circa 200 persone si sono ammalate mangiando salmone contaminato nei Paesi Bassi e circa 100 persone negli Stati Uniti risultano infettate dallo stesso tipo di salmonella.

Fonte: Adnkronos Salute - 02/10

Agenzie dell’UE schierate contro l’insorgenza del raro tipo di Salmonella Stanley

Su richiesta della Commissione Europea, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) hanno pubblicato insieme un parere su un focolaio in atto di un raro tipo di Salmonella.
L’infezione da Salmonella Stanley, che riguarda 167 casi confermati e 254 casi probabili, è stata segnalata in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria e Polonia. Indagini svolte in ambito alimentare e veterinario, in questi Stati membri, suggeriscono un probabile nesso tra il focolaio e la filiera produttiva del tacchino.
Queste agenzie europee, cui è stato chiesto di fornire il parere congiunto vista la rarità di questo tipo di Salmonella, rimarcano l’importanza di leggere l’episodio nel contesto dei 100.000 casi di salmonellosi umana riferiti nell’UE annualmente.
Con tutto ciò le agenzie colgono l’occasione per sottolineare l’importanza, sia per gli addetti alla filiera alimentare a tutti i livelli (dalla produzione alla ristorazione), sia per i consumatori, di osservare scrupolosamente l’igiene personale (lavandosi le mani) e quella degli alimenti (evitando contaminazioni crociate tra le carni pronte al consumo e quelle crude), soprattutto al momento di manipolare carne di tacchino cruda in questo periodo.
Multi-country outbreak of Salmonella Stanley infections Update